Bioessiccatore, chiesto il rinvio a giudizio per Venturoni e Di Stefano

TERAMO – Il pm Gennaro Varone ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, ed attualmente capogruppo Pdl in Regione, per il parlamentare del Pdl Fabrizio Di Stefano, per l’imprenditore Rodolfo Di Zio e per altri tre imputati nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione, a Teramo, di un impianto di bioessicazione di rifiuti, che nel settembre 2010 ha portato all’arresto dello stesso Venturoni e di Di Zio. La richiesta è stata avanzata, durante l’udienza odierna, davanti al gup del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis. Gli altri tre per cui è stato chiesto il giudizio sono Ferdinando Di Zio, fratello di Rodolfo Di Zio; l’ex amministratore delegato della Team, Vittorio Cardarella e la società Deco Spa. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione e peculato. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Venturoni avrebbe messo in atto un piano di svuotamento di funzioni della Team Spa, di cui era presidente, per favorire la Deco spa dei fratelli Di Zio e far ottenere a quest’ultima, senza gara d’appalto, l’affidamento della costruzione e gestione di un impianto di bioessicazione di rifiuti a Teramo. Le prossime udienze si terranno il 14 ed il 21 maggio.