TERAMO – La 7/a tappa, in programma oggi, si disputerà da Marina di San Salvo (Chieti) a Pescara, su un percorso lungo 177 km. La frazione si snoderà attraverso gli Appennini, con oltre 2.600 metri complessivi di dislivello. Previsto il superamento di una sequenza di brevi salite e strappi insidiosi nella parte finale. I corridori partiranno alle 12,40, sulla Provinciale 194, quindi affronteranno una prima parte ondulata, con la lunga salita di Paglieta. Si rimarrà in Abruzzo, spostandosi dalla provincia di Chieti a quella di Pescara. Dopo il rifornimento fisso a Guardiagrele verranno affrontati diversi strappi: a Bucchianico (pendenza massima del 15 per cento); a Villamagna, dove è posto il Gran premio della montagna (255 metri d’altezza, 4/a categoria, dopo 119,7 km); a Chieti-Pietragrossa (16 per cento di pendenza massima), con il secondo Gran premio della montagna (3/a categoria), al km 136,1; Chieti-Tricalle (19 per cento di pendenza massima), dopo 138,8 km, a 301 metri d’altezza, che presenta l’unico traguardo volante della giornata; Santa Maria de Criptis (16 per cento di pendenza massima), con un altro Gran premio della montagna, a 252 metri d’altezza, di 3/a categoria, dopo 153,4 km; San Silvestro (pendenza massima del 14 per cento), con l’ultimo Gran premio della montagna, al km 169,6, di 4/a categoria. L’arrivo è previsto in piazza Repubblica, a Pescara, intorno alle 17,15. L’ultima salita della giornata è posta a 7.500 metri dal traguardo, seguirà una discesa tecnica, con gli ultimi 4 km pianeggianti e due sole curve (l’ultima delle quali a 2.200 metri dall’arrivo). La linea d’arrivo è sistemata su un rettilineo asfaltato di 1.700 metri e larga 7,5 metri. Marina di San Salvo è all’esordio come cittadina toccata dal Giro d’Italia, a Pescara la corsa rosa invece approda per la 18/a volta: nel 1912 vinse Azzini; nel 1919, Corlaita; nel 1922, Sivocci; nel 1927 e nel 1931, Binda; nel 1937, Cimatti; nel 1939, Leoni; nel 1947, Conte; nel 1948, Bevilacqua; nel 1951, Minardi; nel 1956, Padovan; nel 1957, il francese Rolland; nel 1960, lo spagnolo Botella; nel 1963, Carlesi; nel 1977, il belga Maertens; nel 1982, Contini; nel 2001, il belga Verbrugge.
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