TERAMO – «Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo istituzionale in cui si possa fare definitivamente chiarezza su un’azienda così importante per l’intera collettività teramana e qualora ciò non dovesse accadere attiveremo tutte le forme di protesta possibili». II sindacati (Cgill, Cisl, Uil e Fiadel) prendono posizione sulla vicenda della Team, salita agli onori delle cronache anche per il «rimbalzo di responsabilità tra l’amministratore della Team Troiano e il sindaco Maurizio Brucchi». Le organizzazioni sindacali puntualizzano si aver affrontato nelle settimane scorse, in maniera separata, con i due “protagonisti” della querelle, la questione dei debiti della società municipalizzata, «che rischierebbero di paralizzare l’attività della Team». I sindacati accusano sia il sindaco che l’Ad di aver effettuato «ricostruzioni contabili di fatto prive di qualsiasi tipo di riscontro cartaceo». I sindacati chiedono al sindaco un incontro «a tre», mentre alla società chiedono « risposte su una serie di rivendicazioni avanzate da tempo e che riguardano la trasformazione di contratti part time in tempo pieno (ampiamente giustificate da un uso elevato di straordinari), la sistemazione della posizione contrattuale degli addetti al verde pubblico e di altre figure impiegatizie alle quali si continua ad applicare un contratto collettivo nazionale non corrispondente a quello aziendale». I sindacati puntualizzano che le risposte, più volete sollecitate, ancora non arrivano «e non si riesce ad avere nemmeno l’ informativa prevista dal contratto che consentirebbe di fare emergere un quadro chiaro della situazione aziendale, in particolare sulla dinamica dei costi produttivi e del costo del lavoro, sul piano delle assunzioni ed i relativi criteri, sull’ andamento economico e produttivo dell’ impresa». L’accusa è quella di continuare a discutere «sulla pelle dei lavoratori, che intanto non hanno percepito i buoni pasto. Per quel che ci riguarda, non ci interessa capire da che parte sia la ragione, ci preoccupa che, qualsiasi essa sia, vorrebbe significare che qualcuno ha sbagliato o mal utilizzato delle risorse pubbliche». I sindacati chiudono affermano che «non c’è alcuna disponibilità a tollerare un simile spettacoloNon pià».
"CITTA’ DI VIRTU’" CHEDE L’INTERVENTO DELLA COMMISSIONE CONTROLLO E GARANZIA – E sulla questione Team, che da sempre suscita l’attenzione della minoranza, intervengono anhce i consiglieri di “Città di virtù” Valdo Di Bonaventura e Paolo Albi, che chiedono l’intervento della Commissione di Vigilanza e controllo. «Sono ormai anni che poniamo ripetutamente, e sino alla noia, il grave problema della TE.AM. SpA nonchè delle pesanti illegittimità e dei grossolani errori compiuti sulla vicenda dall’Amministrazione Comunale – affermano i consiglieri – Ora sembra che il bubbone stia per scoppiare. Illegittimità amministrative di vario tipo, dalla non verifica dei requisiti del socio, alla illegittima proroga prima addirittura tentata per 11 anni e solo grazie alla nostra ferma opposizione poi ridotta a cinque anni, alla mancanza a tutt’oggi di una convenzione, all’insabbiamento per un lungo periodo della questione della certificazione antimafia». I consiglieri puntano il dito contro la «concessione, di assai dubbia legittimità e di non chiarissima motivazione, di ulteriori servizi che hanno distratto la Società dal compito principe della pulizia della Città. Costituzione della Team Tech allo scopo di consentire ad operatori privati di realizzare un bioessiccatore senza nessun procedimento di gara pubblica. Assunzioni clientelari che hanno gonfiato i costi della Società». Secondo Città di Virtù ci sarebbe inoltre un’ «assoluta, imperdonabile, mancanza di controllo da parte del Comune sui servizi e sul costo e la qualità dei medesimi». I consiglieri entrano anche nel merito della questione del ritardo dei pagamenti da parte del Comune nei confronti della Team e l’elevato livello di morosità e parlano di «liti da cortile tra il sindaco Brucchi e l’amministratore delegato con grave nocumento del prestigio della società».