TERAMO – E’ morto questo pomeriggio alle 16,30 dopo una lunga malattia Lino Silvino, uno dei pilastri della storia politico-amministrativa della città, prima della Democrazia cristiana e poi dell’Udc teramani. Silvino, che il prossimo 26 giugno avrebbe compiuto 67 anni, docente di scuola media inferiore, è stato quattro volte assessore comunale (nel 1980, nel 1985, nel 1990 e nel 2004), nella fine degli anni ’80 ai Lavori pubblici, all’edilizia scolastica ma anche alla pubblica istruzione, per approdare poi all’assessorato al personale. E’ stato anche presidente dell’Ater e componente della Consiglio di amministrazione della Fondazione Tercas. I funerali, ai quali prenderà parte anche il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, si terranno domani alle 16,30 nella chiesa di Piano della Lenta, quartiere dove viveva e per il cui sviluppo ha mobilitato il suo impegno amministrativo e sociale. E’ stato in sella all’impegno politico fino alla fine: l’ultima riunione con i suoi amici dell’Udt l’ha tenuta il 29 maggio a Teramo.
Le reazioni. Chiodi: «Era un mio amico. Persona buona e intelligente».
Il mondo politico teramano, nonostante purtroppo le condizioni di salute di Silvino non lasciassero sperare nulla di buono, ha preso con grande dolore la notizia della sua scomparsa. Particolarmente colpito il Governatore d’Abruzzo. Gianni Chiodi ha stentato a commentarne la figura, provato dalla commozione: «Lino era una persona buona e intelligente. Era soprattutto un mio amico. E’ stato sempre molto vicino a me, almeno fino a quando i percorsi politici ci hanno separato. Ma ha vissuto sempre vicino a me, uno di quelli che ha creduto molto che io partissi in politica, che fossi ‘costruito’ e ha partecipato alla mia costruzione verso i vertici della politica regionale. In questo momento proprio un profondo dolore e non so aggiungere nulla di più». Tra i primi a raggiungere Silvino al capezzale c’era il suo "figlio putativo", l’assessore Paolo Gatti che a Facebook ha affidato il suo pensiero di commiato: «Se n’è andata una persona buona, con cui ho discusso centinaia di volte e con cui ho condiviso tanto, fin dalla mia adolescenza. Mi voleva bene. E anche io gliene volevo. Ciao Lino, ti accolgano gli angeli. Mi mancherai». Tra i suoi delfini anche l’assessore dell’Udc, Alfonso Di Sabatino Martina che così ha dichiarato: «E’ stato un uomo che ha dato alla politica più di quanto abbia ricevuto. Una responsabilità di cui la politica tutta non può non tenerne conto anche in virtù del bagaglio formativo che Silvino ha lasciato in dote alle giovani generazioni di moderati cattolici». Commosso anche il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi che ha detto: «Al di là del grande contributo politico, Silvino è stata una persona che si è sempre spesa per gli altri e che ha dato tanto per Teramo, dove ha investito tante energie e dove è stato padrino di tante leve della politica. Ho avuto l’opportunità di conoscerlo durante la Giunta Chiodi e lo ricordo per il rapporto franco e diretto che me lo ha fatto apprezzare fin dall’inizio». Visibilmente scosso dalla perdita di un amico più che di un collega è il sindaco di Campli, Gabriele Giovannini: «Aveva avuto un calo vitaminico, ma non mi aspettavo questo. Lino era stanco, due giorni fa ero andato a trovarlo e mi aveva detto: "Non ce la faccio più". Era una persona onesta, una persona perbene. Un uomo che ha dato tanto a tutti noi senza ricevere in cambio nulla». «Il professor Silvino è stato un protagonista attivo della politica teramana, un uomo della gente e per la gente -così lo ha ricordato in una nota il capogruppo del Pd, Giovanni Cavallari-. La nostra Città resta orfana di un punto di riferimento, di un uomo orgogliosamente teramano, di cui certamente avrebbe avuto ancora bisogno.Di lui rimarranno il suo grande intuito politico, lacoerenza anche a scapito della convenienza, lacombattività e il suo grande amore per Teramo».