TERAMO – Stipendi dei dirigenti della Provincia: il consigliere Renzo Di Sabatino (Pd) propone di chiedere un parere alla Corte dei Conti. Ieri, durante il consiglio provinciale riservato alle interrogazioni della minoranza, il consigliere è tornato sulla questione spinosa del fondo riservato ai dirigentu, sottolineando che «ad una corretta diminuzione della parte di fondo destinato alla retribuzione di posizione in ragione del diminuito numero dei dirigenti ha fatto da contraltare uno spropositato aumento della retribuzione di risultato passato da 95.875 a 227.996 euro». Per questo il consigliere ha chiesto una verifica sui rilievi sollevati, proponendo anche di chiedere delucidazioni alla Corte dei Conti. «Questa scelta – ha sottolineato Di Sabatino – influirà nelle ripartizioni degli anni futuri. Mi pare che di fronte a simili cifre, considerato il difficile momento economico che tutti stanno vivendo, non ci si possa permettere di sbagliare». Di Sabatino ha chiesto lumi anche sul futuro di “Teramo Lavoro”, a rispondere è stato il presidente della Provincia Valter Catarra che ha precisato che per il settore lavoro le scelte della struttura amministrativa hanno portato ad una selezione che ha riassorbito «circa 35 persone. Si tratta di finanziamenti legati al Fondo sociale europeo e alle modalità di erogazione della Regione. Rimangono fuori ancora decine di dipendenti della Teramo Lavoro, qualche speranza arriva dal fatto che le Province non si sciolgono a dicembre e dalla possibile restituzione di risorse da utilizzare per attivare delle collaborazioni». Il Consiglio di è occupato anche del tema della centrale a biomasse che dovrebbe nascere a Castelli: secondo il Comune il parere negativo del settore urbanistico della Provincia sarebbe di natura "prescrittiva e non vincolante" e ha ritenuto di "superarlo" con una propria delibera consiliare. Questa decisione è stata contestata dal consigliere dell’Idv Mauro Sacco, portavoce del Comitato cittadino che si oppone all’impianto a biomasse. Il presidente Valter Catarra ha quindi proposto di chiedere un parere all’avvocatura: «anche se ad ascoltare i tecnici sembrerebbe proprio che il nostro parere non possa essere superato dal Comune, riferiremo nel prossimo Consiglio utile anche con un parere dell’avvocatura».