TERAMO – «Abbiamo l’obiettivo comune di mettere al centro dell’attenzione la salvaguardia degli interessi economici e sociali del territorio»: con queste parole il presidente della Provincia, Valter Catarra, ha incontrato i rappresentanti sindacali delle sigle del credito, impegnate al tavolo delle relazioni industriali della Provincia, preoccupate per “l’imminente futuro del gruppo bancario Tercas e per le possibili ripercussioni sull’economia abruzzese”. Catarra ha concordato con i sindaci sulla necessità che le istituzioni locali svolgano un ruolo da protagonisti in questa fase particolarmente delicata. «In nome del territorio e dell’economia locale, in nome di una comunità che nella banca locale ha un punto di riferimento fondamentale per i processi di crescita e per il sostegno durante i momenti di crisi, occorre far sentire la nostra voce di istituzioni nei confronti delle Fondazioni e di Banca Italia per scongiurare soluzioni che potrebbero salvaguardare gli interessi legittimi degli azionisti ma rappresentare una vera sconfitta per la nostra provincia e per la nostra regione – ha detto Catarra -. Ho avuto rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali ma questo, anche per i sindacati, non è il solo nodo della questione; tutti, trasversalmente, dobbiamo fare uno sforzo per fare pressione sul mondo della governance bancaria ed evitare che gli abruzzesi, per gli errori di alcuni, vengano espropriati di un patrimonio che hanno conquistato con fatica e passione». Il presidente della Provincia ha assicurato la sua presenza all’iniziativa chiesta dai sindacati e fissata per il prossimo 20 luglio a Pescara, nella sala dei Marmi della Provincia, dal tema “Quale futuro per la banca del territorio: le prospettive del gruppo Tercas-Caripe”. Soddisfatti anche i sindacati: «Il presidente Catarra ha raccolto l’appello dei sindacati dichiarandosi d’accordo sul fatto sostanziale, ovvero che esiste una filiera territorio, banca, impresa, che va salvaguardata. La banca deve rimanere del territorio e noi non ci accontenteremo di una soluzione ma chiediamo "la" soluzione migliore per il sistema produttivo e sociale abruzzese. Chiediamo alle Fondazioni di salvaguardare le sorti del gruppo Tercas-Caripe e chiediamo che alzino la voce non accettando supinamente le proposte che arrivano da Bankitalia».
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