TERAMO – Giornata tutta “teramana” per Marco Pannella che stamattina è arrivato sotto i portici del l’ex Banco di Napoli per promuovere i 12 quesiti referendari proposti dai Radicali. Tante le firme, raccolte, «oltre 100 in un’ora, ma andiamo avanti», spiega l’avvocato Vincenzo Di Nanna, presente al banchetto insieme all’ex parlamentare Radicale Elisa Zamparutti. Tra le firme “illustri” anche quella del Governatore Gianni Chiodi, e di molti esponenti del Pdl regionale, come Enrico Mazzarelli, Paolo Tancredi e Lanfranco Venturoni che hanno firmato per tutti e 12 i quesiti referendari: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, lasciare l’8 per mille di chi non esprime preferenze allo Stato, limitazione dle carcere preventivo ai soli reati gravi, niente carcere per le reati di lieve entità connessi alle droghe, divorzio breve, abolizione dell’ergastolo, abrogazione delle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri, far rientrare nei tribunali le centinaia di magistrati che lavorano nella pubblica amministrazione per smaltire il debito giudiziario, la responsabilità civile e la separazione delle carriere dei magistrati. Anche il sindaco Maurizio Brucchi (oltre a molti esponenti provinciali e comunali) non ha voluto far mancare la sua sottoscrizione. L’evento ha anche rappresentato l’occasione per Brucchi di confrontarsi con Pannella sulle tematiche relative al Teatro Romano, invitando il leader dei Radicali «all’abbattimento della prima pietra di Palazzo Adamoli e Palazzo Salvoni». Brucchi ha anche ricordato a Pannella che, mentre Regione e Fondazione hanno già stanziato i fondi necessari, «il Governo ancora non ha messo a disposizione il milione e mezzo promesso», tanto che anche Pannella si è impegnato ad intercedere per sbloccare la situazione. Questo pomeriggio alle 15 è stata anche convocata una conferenza stampa dei Radicali, per la quale il Pdl ha messo a disposizione la propria sede, e a cui parteciperanno anche Chiodi e Tancredi.
CHIODI: «APPOGGIO PIENO AL REFERENDUM» – Il Governatore Chiodi è stato uno dei primi a recarsi a firmare. «Se tutti davvero conoscessero nel dettaglio in cosa consistono questi quesiti raggiungerebbero non 500 mila, ma almeno 2-3 milioni di firme». In particolare Chiodi ha detto di appoggiare la riforma della giustizia, «credo che non dovrebbero più esistere delle professioni che non debbano rendere conto degli errori voluti o non voluti», ha puntualizzato il Governatore. Il riferimento è al punto relativo alla responsabilità civile dei magistrati, ma Chiodi cita anche «medici, politici, e così via». Il Governatore si è anche soffermato sulla questione della Giustizia civile, «l’incertezza giuridica rappresenta un freno a questo Paese». Anche sull’ergastolo Chiodi ha mostrato di avere le idee chiare: «Bisogna lasciare sempre una speranza, anche se piccola, non è civile una sentenza con una pena che la escluda del tutto».