Depressione post-parto, un punto di ascolto per le neo-mamme

CAMPLI – Aiutare le mamme ad affrontare e risolvere la depressione post-partum, una psicosi che in Italia affligge fino al 20 per cento delle donne che hanno partorito. Ad avviare il progetto pilota, unico del suo genere in Italia, che affronta un aspetto patologico dagli alti costi personali e sociali, è il Comune di Campli (Teramo). In un mese, presso un punto di ascolto, uno staff di esperti offre supporto alle neo-mamme in un percorso formativo volto a individuare lo stato depressivo dopo il parto, sensibilizzare la rete familiare e a creare un network di sostegno fino alla cura del problema. Gli incontri settimanali si svolgono alla presenza di una equipe di specialisti, coordinati dalla psicoterapeuta Italia Calabrese, delegata alle Politiche sociali della Comunità Montana della Laga: «L’elevata percentuale di donne che soffrono di disturbi dell’umore e che presentano gravi disagi dopo il parto, e l’impatto sociale legato alla diffusione del problema indica come questo sia un’importante questione di salute pubblica. Se inoltre – spiega la dottoressa Calabrese – a questi dati va aggiunta un’alta percentuale (50%) di donne che non chiede aiuto si comprende bene come il problema sia sottovalutato in primis dalla neo-mamma e per finire ai familiari e gli operatori coinvolti». Il punto di ascolto è stato avviato dall’assessorato agli Affari sociali del Comune di Campli sulla base di un finanziamento concesso dalla Comunità montana della Laga e in collaborazione con l’associazione a sostegno della famiglia “Il Focolare”. L’equipe degli specialisti è stata formata dal professore Cesare Bellantuono, pionere nella ricerca degli stati depressivi associati alla gravidanza.