TERAMO – Il commissariamento per la Sanità in Abruzzo "deve cessare". La richiesta al Governo è del commissario ad Acta e presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Le tre ragioni che hanno portato al commissariamento nel 2008 "sono esaurite", ha detto Chiodi in un ‘question time’ con i giornalisti. "Abbiamo raggiunto l’equilibrio economico, sono stati realizzati gli adempimenti per lo sblocco della quota premiale e sui Lea a fine 2013 copriremo i 10 punti per arrivare al punteggio massimo di 160 punti, dai 122 del 2009". Sanità: governatore Abruzzo a Governo, stop commissariamento. A oggi i posti letto negli hospice della Regione Abruzzo, per quanto riguarda il capitolo Livelli essenziali di assistenza (Lea), sono 55 contro i 72 richiesti
"e con l’hospice dell’Aquila previsto per fine anno – ha detto Chiodi – con 11 punti, avremo raggiunto il punteggio massimo per i Lea". Punteggio di 160 "che ovviamente può migliorare", ha riferito il commissario. Sul fronte della graduatoria delle Regioni con bollini rossi e verdi del ministero della Salute, "su 44 parametri – ha continuato Chiodi – ci sono 10 criticità", tra cui appunto l’hospice. La Regione chiude il 2012 con un utile di 5 milioni e un avanzo finanziario di 47 milioni. Trecento milioni di quota premiale sono stati svincolati e già trasferiti alle Asl e altri 174 verranno trasferiti in questi giorni con il contratto di anticipazione "con la possibilità quindi – ha detto Chiodi – di portare i tempi di saldo con i fornitori entro i 60 giorni come previsto dalle norme europee". I risultati che, ha spiegato il commissario ad Acta "non hanno determinato nessun taglio alla spesa sanitaria ma un diverso modo di spendere con riduzioni dei costi fino a quasi il 20% per esempio nella spesa farmaceutica non convenzionata e lo spostamento della spesa verso il territorio con 179 milioni di euro in più rispetto al 2008". "Nel momento in cui mi sono insediato (nel gennaio 2009 dopo la bufera sanitopoli del luglio 2008 sotto la guida Del Turco, ndr.) – ha concluso Chiodi – ho trovato la Regine più indebitata e più tassata d’Italia oltre che commissariata per il deficit nella sanità".