TERAMO – Una lettera aperta per esprimere solidarietà al manager della Asl Giustino Varrassi. A scriverla, è il presidente dell’associazione “Teramo vivi città”, Marcello Olivieri, che si schiera in favore del direttore generale precisando che “non si tratta di una presa di posizione ma di un intervento a difesa dei diritti umani e civili perché la raccolta firme, che in questi giorni qualcuno sta portando avanti, contro Giustino Varrassi è una incivile esecuzione mediatica senza possibilità di difesa. Manifestare il proprio dissenso è un diritto di tutti ma effettuare una raccolta firme nei confronti di una singola persona è un accanimento degno di una politica senza argomenti. Gli stessi partiti che affermano di essere portatori sani di democrazia, con la raccolta firme ad personam, stanno portando avanti una malinconica rappresentazione teatrale”. L’associazione invita quindi tutti ad una riflessione, chiedendo anche dove stavano gli stessi partiti (che hanno organizzato la raccolta firme dopo il “caso” Vicentini), quando dal nosocomio teramano andò via l’ex primario di Ortopedia Vincenzo Francioni. Olivieri allarga il discorso anche al Ruzzo, chiedendosi dov’erano gli stessi politici che ora stanno organizzando la petizione “quando il presidente e il vicepresidente erano del centrosinistra, che hanno lasciato in eredità al centrodestra un’azienda in uno stato di salute a dir poco agonizzante. E’ palese la connivenza tra la mala gestione della cosa pubblica per mano delle passate amministrazioni di sinistra e alcuni partiti che oggi con la raccolta firme stanno linciando Varrassi”. L’associazione invita quindi la politica in generale a tornare al dialogo, nell’interesse del bene comune.