TERAMO – Ormai è certo che le elezioni regionali abruzzesi si terranno nel corso di un election day: ma alla ipotesi della data del 25 e 26 maggio del prossimo anno in concomitanza con le europee di cui si è parlato finora, spunta la novità di riallineare il voto in Abruzzo con le elezioni politiche, qualora ci fosse la crisi di governo e il ritorno alle urne a livello nazionale. Per questo i vertici politici regionali stanno seguendo con attenzione i lavori della Giunta per le elezioni del Senato che ha aperto i lavori ieri. La data del rinnovo del consiglio abruzzese è da tempo sul tappeto ed ha provocato polemiche tra la maggioranza e l’opposizione di centrosinistra ma anche nell’ambito del centrodestra tra i favorevoli alla scadenza naturale, a partire dal presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e quanti chiedono lo slittamento. In Abruzzo si è votato il 15 dicembre del 2008 con elezioni anticipate a causa dell’inchiesta Sanitopoli che ha decapitato la Giunta guidata dall’ex ministro Ottaviano Del Turco. Secondo quanto si è appreso sull’election day e sul riallineamento delle elezioni si è parlato nel corso della conferenza dei capigruppo di stamani, presieduta dal presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, il quale nei giorni scorsi ha confermato che si voterà o in concomitanza con le europee oppure con le politiche in caso di elezioni anticipate. Proprio Pagano da tempo si dice favorevole all’accorpamento al fine di risparmiare circa sette milioni e mezzo di euro e di creare le migliori condizioni per la campagna elettorale e l’affluenza al voto. La legge abruzzese prevede che la data del voto cada nel periodo che va da un mese prima e tre dopo dalla scadenza precedente: quindi tra 15 novembre prossimo e il 15 marzo. La decisione deve essere presa con un decreto dal presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, d’intesa con il presidente della Corte d’Appello e sentito il presidente del Consiglio regionale Pagano. A livello procedurale, Chiodi potrebbe convocare le elezioni a ridosso del 15 marzo prossimo per poi attendere un pronunciamento del governo nazionale di riallineamento con una election day. Nei mesi scorsi Chiodi e Pagano si erano rivolti per un parere al ministero dell’interno, i cui dirigenti hanno stabilito che l’election day è sancito da una norma nazionale sul taglio dei costi della spesa risalente al 2011.
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