TERAMO – Taglio del nastro per la Festa dell’Agricoltura, la mostra-mercato delle migliori produzioni enogastronomiche d’Italia al centro del dibattito cittadino per la polemica sollevata da alcuni commercianti esasperati dagli ingobranti gazebo allestiti lungo corso san Giorgio. Alle 17, accompagnati dalle note musicali della banda, gli stand enogastronomici con le specialità contadine delle Regioni italiane hanno aperto la mostra che proseguira fino alle 21, in piazza Martiri, dove ci sarà lo spettacolo folkloristico de “Il laccio d’amore” e il “Il ballo della pupa”. L’esposizione e le degustazioni, oltre alle cene tematiche che si alterneranno nell’area ristorazione, sono in programma fino a domenica quando l’evento promosso dalla Cia chiuderà i battenti, avendo tracciato però un nuovo solco nella riflessione cittadina sull’opportunità di organizzare questo genere di eventi in centro storico. E sull’argoento è tornato in question time proprio il presidente della Commissione Commercio Ezio Torelli ritenendo di dover manifestare il suo apprezzamento per la scelta di collocare manifestazioni di questa portata in centro storio, ma sollecitando però attenzione nei confronti degli operatori che sono sul territorio tutto l’anno. "Con qualche accorgimento e coinvolgendo i commercianti questa polemica si poteva evitare – ha detto Torelli – ma resto convinto che queste iniziative vadano ospitate in cento". E a questo proposito rilancia il ritorno della Fiera dell’Agricoltura in città. "Perchè è stata portata vicino l’area del centro commerciale? E’ una iniziativa che raccoglie migliaia di visitatori e che per attrattività svuota Teramo per tre giorni. Perchè non riportare l’affluenza in città?". Da qui Torelli si spinge più avanti con una proposta anche per il mercato settimanale del sabato. "Perchè non spostare i fiori e gli espositori che attualmente occupano Madonna delle Grazie nelle piazze limitrofe al centro storico, tipo piazza Dante e piazza Sant’Agostino? In questo modo il passeggio si concentrerebbe tra aree più vicine tra loro e ripopolerebbe quelle vie tipo via Nicola Palma o via Nazario Sauro che risentono particolarmente dal punto di vista commerciale della crisi acuita dalla posizione decentrata".
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