TERAMO – Il “caso Vicentini” aprirà le porte ad altri ricorsi? Se sì, la Asl vuole tutelarsi, e per questo, ha dato mandato ai suoi legali di valutare sotto tutti gli aspetti le possibili alternative che la legge prevede in tali casi, non escluso ll reintegro anche degli altri medici "tagliati". La risposta arriverà la prossima settimana, intanto il direttore generale della Asl Giustino Varrassi, anticipa che la decisione verrebbe adottata per ‘sanare’ una eventuale disparità di trattamento tra Vicentini e gli altri tre primari (Maria Penco, Silvio Romano e Vittorio Calvisi) all’indomani della decisione del Tar di reintegrare il responsabile di urologia. Intanto, Varrassi prova a chiarire tutti i passaggi del "caso Vicentini", ad iniziare dalla delibera della Commissione paritetica, formata da rappresentanti della Asl, tra cui anche il dottor Cosimo Napolitano (il presidente dell’Ordine dei medici di Teramo era presente alla conferenza stampa), e da esponenti dell’Ateneo aquilano, tra cui anche il Rettore. In sostanza Varrassi, dopo le roventi polemiche degli ultimi mesi, sottolinea come la “cacciata” del primario di Urologia Vicentini non sia stata affatto una sua decisione personale, anzi «con il professor Vicentini c’è un’amicizia che dura da anni, ma i miei rapporti personali non sono affatto in discussione, visto che sono alla guida di un’azienda pubblica che deve fare il bene dei pazienti». La delibera della Commissione (del giugno scorso) sospendeva di fatto dalla Convenzione stipulata tra l’Ateneo aquilano e la Asl teramana, quattro professori-primari: non solo Carlo Vicentini, dunque, ma anche Penco, Romano e Calvisi (quest’ultimo, primario di Ortopedia di Sant’Omero, ha deciso di rivolgersi direttamente alla Procura della Repubblica). Diverso, invece, il percorso scelto da Vicentini, che si è rivolto al Tar, ottenendo un dispositivo di sentenza che, di fatto, per il momento, sospende la decisione della Commissione e permette il reintegro del professore. «Stiamo aspettando – precisa Varrassi – le motivazioni della sentenza del Tar. Intanto, vista la situazione di grande confusione che si è creata, i legali della Asl sono al lavoro per stabilire se bisogna reintegrare solo Vicentini o anche gli altri tre». A rendere ancora più complessa la vicenda, oltre alla denuncia di Calvisi, c’è anche e soprattutto l’atteggiamento dell’Ateneo aquilano, che non ha ancora dato seguito pratico alla decisione presa dalla Commissione paritetica (di cui fa parte), adottando, come invece ha fatto la Asl, una delibera ufficiale. La versione di Varrassi è confermata anche dal dottor Cosimo Napoletano, che sottolinea come la decisione della Commissione «non è certo dell’ultima ora», citando varie motivazioni, tra cui anche le continue richieste della Asl nei confronti dei professori dell’Ateneo aquilano che sarebbero rimaste inevase. «Non si può essere presenti solo un giorno alla settimana», puntualizza, tanto che questo aspetto è stato messo nero su bianco anche nella nuova versione della Convenzione. «Mi dispiace che l’argomento sia stato trattato in maniera strumentale e forcaiola», conclude Napoletano, mentre Varrassi, citando Letta, ricorda: «Io non ho scritto in fronte Joe Condor, finora non ho inteso reagire o replicare al fuoco di fila che si è abbattuto in maniera strumentale sulla mia persona, ma era opportuno fare queste doverose precisazioni».
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