TERAMO – Cartelli alla mano, slogan e tanta voce: anche il personale teramano dell’Inps questa mattina è sceso in piazza per affiancare i sindacalisti nella protesta a difesa dei tagli del salario accessorio che il ministero dell’Economia e Finanze ha deciso nell’ambito della spending review. Oltre una cinquantina di persone si sono radunate per un presidio sotto gli uffici finanziari di Porta Madonna, per segnalarsi al pubblico in attesa di essere ricevuti dal direttore provinciale del Tesoro. Continua dunque lo stato di agitazione proclamato dai sindacati all’indomani delle comunicazioni sui tagli, che interessano anche i circa 200 dipendenti dell’Inps di Teramo, distribuiti nella sede del capoluogo e nelle agenzie di Atri, Giulianova e Nereto. Il Governo come per tutte le amministrazioni pubbliche ha chiesto una contrazione delle spese con il taglio delle risorse, ma all’Inps ha chiesto in più un ulteriore decurtazione dalle uscite del bilancio di 532 milioni di euro, ovvero più della metà dell’intero costo di gestione dell’Istituto. A un piano economico di dove reperire il denaro indicato dallo Stato, elaborato dalla stessa Inps, la Direzione del Tesoro avrebbe replicato sostenendo che comunque, una quota di circa 90 milioni di euro va prelevata dalle risorse per il salario accessorio, che imporrebbe ai lavoratori la rinuncia a incentivi di risultato che sono voci fondanti dello stipendio e che vengono certificati dallo stesso Stato.
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