TERAMO – I rottamatori teramani del Pd schierano le forze e armano la campagna per sostenere il ‘renziano’ Vincenzo Di Marco alla guida del Pd in provincia di Teramo. Questa mattina il giovane sindaco di Castellalto, (42 anni amministratore di una cooperativa che lavora nel terzo settore), ha disegnato in maniche di camicia e seduto a bordo di una scrivania il "suo" Pd alla vigilia delle primarie per la scelta del nuovo segretario convocate per il prossimo 27 ottobre: “Un partito libero da incrostazioni dove l’ottimismo e il coraggio prendano il posto della sfiducia e della rassegnazione”. Di Marco, nella sua proposta di candidatura alla guida del partito, parla di un partito inclusivo, aperto alle istanze dei territori e al servizio delle persone così’ come al servizio dei cittadini dovrebbero essere quegli enti che dovrebbero garantire servizi essenziali ma governati invece con le “logiche delle tessere”. Di Marco nella sua proposta di rottura col passato non lesina critiche contro quello che definisce “falso unanimismo” delle primarie dello scorso anno che ha prodotto un risultato che non era quello atteso dai cittadini”. A sostenere la candidatura del sindaco riformatore di Castellalto, c’erano anche il sindaco di Giulianova Francesco Matromauro e il sindaco di Isola del Gran Sasso Alfredo Di Varano, quest’ultimo non si dichiara “renziano” ma come il collega della costa ritiene che sia arrivato il momento della rottura con il passato. Un “passato” che per i rottamatori è espressione delle candidature di Gabriele Minosse (ginobliano sindaco di Cortino) e Orazio Di Marcello (sindaco di Mosciano e figura di riferimento dell’ex assessore Verticelli). “E’ ora di dire basta a quel Pd sedimentato sulla visione di un partito costruito su un paio di comitati elettorali permanenti- ha dichiarato Mstromauro -. E’ un’epoca che va superata con un progetto che dia risposte concrete ai territori di cui noi sindaci conosciamo i problemi, un partito che dia respiro alle idee. Via le incrostazioni, apriamo le finestre e facciamo entrare aria nuova”. In caso non si arrivi a una netta maggioranza si ragionerà in termini di alleanze con gli altri candidati in lizza. Per il momento il primo step è quello del 27 ottobre con una sfida che si giocherà sulle tessere di partito e sulla forza dei delegati. Di Marco, oltre a Mastromauro e Di Varano potrà contare sull’appoggio del capogruppo in Consiglio provinciale Renzo Di Sabatino, sul sindaco Di Pietro di Bellante, e sul sindaco Esposito di Valle Castellana. Sarà eletto segretario colui che otterrà il 50 per cento più uno dei delegati votati dai circoli tra le liste collegate ai candidati. Nel caso in cui nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza dei delegati, la nuova assemblea provinciale composta dai delegati sceglierà tra i primi due arrivati. In caso di elezione a segretario, come si porrà Di Marco nei confronti del candidato sindaco di Teramo per il Pd? “Al momento il Pd ha indicato Giovanni Cavallari. Se Cavallari accetterà di scendere in campo troverà un segretario attento a valutarlo e supportarlo- ha detto Di Marco -. Osservo però che il tempo passa e si stanno mangiando giorni preziosi”.
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