TERAMO – Non solo raccolta differenziata. A Teramo si punta anche sul riutilizzo, per contrastare la cultura dell’ “usa e getta”. Il Centro del riuso, che integra la funzione della raccolta porta a porta, punta a ridurre la quantità di rifiuti prodotti, ma anche ad allungare il ciclo di vita di quei beni che per qualcuno non sono più utili, ma che, con qualche piccolo aggiustamento, possono tornare a nuova vita ed essere rivenduti oppure donati alle persone indigenti. Il progetto è stato già finanziato con 100 mila euro di fondi regionali. «Si tratta – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio – di un progetto, già sperimentato in molti Comuni del nord Italia, e indirizzato a tutti i Comuni capoluogo e alle città con oltre 20 mila abitanti, che mira a ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, e, allo stesso tempo, a favorire anche un indotto lavorativo: saranno i Comuni stessi a gestirlo e ci sarà posto anche per chi si occuperà di sistemare gli oggetti, come ad esempio vecchi elettrodomestici, che, con piccole migliorie, possono tornare a nuova vita». Secondo il sindaco Maurizio Brucchi la nuova realtà potrà essere operativa entro dicembre. Il luogo scelto, anche in accordo con l’assessore comunale all’Ambiente Rudy Di Stefano, è Contrada Carapollo.
UN NUOVO ECOCENTRO – E per prevenire il fenomeno delle discariche abusive, il sindaco Maurziio Brucchi ha annunciato anche la nascita di un nuovo ecocentro a nord della città, dove sarà possibile portare i rifiuti ingombranti ma anche quelli già differenziati, se si ha l’esigenza di non poter attendere il giorno di raccolta indicato dal calendario della Team. Entro dicembre, l’ecocentro già esistente sarà aperto anche di mattina, in modo da consentirne l’utilizzo a più persone. «Stiamo andando avanti – conclude Brucchi – anche con i controlli sul territorio e con le multe». Il sindaco lancia anche un appello alla Provincia a collaborare a questa attività di repressione, visto anche che, per legge, gli introiti delle sanzioni entrano nelle casse provinciali. Ci sono infatti delle zone che sono al di fuori della città, come la strada verso Sant’Onofrio, dove, all’interno del piazzale di sosta, si formano in continuazione delle microdiscariche.