TERAMO – La lettera che il sindaco Maurizio Brucchi ha scritto a Papa Francesco, per invitarlo in città, finisce nel mirino del Movimento 5 stelle, che parla di “tentativo di strumentalizzazione”. Sotto accusa, in particolare, alcuni passaggi della missiva. «Si citano – afferma il Movimento in una nota – “l’impegno della classe dirigente”, “l’attenzione verso le categorie sociali più deboli” e si arriva addirittura a sostenere che i figli (e quindi le giovani generazioni) costituirebbero “l’orizzonte per le scelte e gli orientamenti” della Giunta: falsità palesi anche per il cittadino medio che tocca con mano quotidianamente la totale indifferenza della attuale Giunta nei confronti degli ultimi e la distanza siderale dai problemi, dalle esigenze, dai sogni e dalle speranze dei giovani». Secondo il M5S, invece, l’invito al Papa nasconderebbe un doppio fine: «la visita del papa in prossimità delle elezioni – continua la nota – è solo l’ennesimo specchietto per le allodole usato ad arte per abbagliare i votanti teramani. Uno specchietto alla stregua del Lotto Zero (o della annunciata e costosissima pavimentazione del Corso di Teramo), un banco di nebbia per celare il totale fallimento della sua politica festaiola e il costante declino di una città che ha perso in pochi anni e sotto una colata di cemento la propria immagine e la propria vocazione culturale ed ambientale, e che ha visto scomparire gradualmente tutti i propri fiori all’occhiello». Secondo il Movimento, che invita anche i cittadini a rompere il silenzio e far sentire la loro voce, la Giunta Brucchi sarà invece ricordata solo per «opere imprescindibili quali la rotonda ovale, il parcheggio Dante, l’Ufogeo nonché per l’arroganza dei comportamenti e l’unilateralità delle decisioni».