TERAMO – E’ stata una notte trascorsa sott’acqua per la provincia di Teramo. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco e dei mezzi di emergenza della provincia e delle imprese private. Alla già pesante situazione creata dalla pioggia nel tardo pomeriggio, si sono aggiunte le frane che hanno invaso le sedi stradali.
Strade chiuse. Oltre alla chiusura della provinciale 8 Bonifica del Salinello, nel tratto in cui interseca il viadotto dell’autostrada A14, a causa della caduta da quest’ultimo di pezzi di cemento (e la cui riapertura non è prevista prima di domani pomeriggio per permettere l’intervento dei tecnici dell’Anas), altre interdizioni al traffico si sono aggiunte stamani. Sono infatti bloccate, a causa di movimenti franosi importanti, la provinciale 49 di Valle Castellana, dalla frazione di Cesana verso Ascoli Piceno e la provinciale 46 nel comune Fano Adriano, strada per Cerqueto: nel primo caso si lavora alla rimozione delle frane da ieri notte, nel secondo la riapertura potrebbe avvenire nel pomeriggio. Sono stati invece istituiti i sensi unici alternati sulla provinciale 1 Bonifica del Tronto, nel comune di Colonnella, per l’erosione della sponda destra, a causa dell’esondazione del fiume Tronto; sulla provinciale 553 di Atri, in località Fontanelle bivio per Silvi; sulla provinciale 491 di Tossicia e sulla provinciale che collega Tottea, Senarica e Alvi, frazioni del comune di Crognaleto.
Fiumi sotto controllo. Paura a Vallocchio di Crognaleto per 5 famiglie. Sono tenuti sotto attento monitoraggio i fiumi, in particolare il Tronto, che la scorsa notte è esondato in più punti nei pressi della foce, allagando campagne e alcune aziende. Sono sotto controllo il Vomano, il Tordino, il Calvano e il Fino ma, stando ai tecnici provinciali, la situazione al momento non desta allarme. La notte scorsa è stata vissuta nell’ansia per 5 famiglie di contrada Vallocchio, al villaggio Macinati, lungo il corso del fiume Vomano, comune di Crognaleto. Il sindaco Giuseppe D’Alonzo ha seguito personalmente la situazione, mettendo in preallarme il sistema di emergenza pronto all’evacuazione delle circa 25 persone minacciate dall’ingrossamento del fiume (come mostrano le foto in questo articolo). A valle l’Enel ha aperto la diga di Piaganini e sta pompando sul lago di Campotosto per tenere sotto controllo la situazione, evitando ripercussioni acora più ampie sui volumi di portata del corso d’acqua. All’alba il pericolo è stato scampato grazie alla diminuita intensità della pioggia, anche se il primo cittadino ha lasciato in zona un presidio di forze dell’ordine pronte e intervenire.
Allagamenti sulla costa. Sulla costa restano i segni dell’emergenza di ieri. Il forte vento e la pioggia hanno messo in ginocchio le comunità da Martinsicuro (la più colpita) fino a Silvi. La città truentina è disseminata di alberi, rami, siepi, suppellettili, insegne luminose, tutto ciò che il vento ha divelto, ma anche fango e terriccio che residuano dal’allagamento dei sottopassi e di tanti scantinati e negozi. La situazione è simile, oggi, ad Alba Adriatica, Giulianova e soprattutto Roseto.