TERAMO – «Non avete ancora trovato il vostro candidato sindaco? “Adottate” me». E’ un invito alla collaborazione quello lanciato da Gianluca Pomante, già in corsa per la poltrona di primo cittadino, appoggiato da due liste civiche, “Teramo 3.0” e “Il Popolo di Teramo”. «Mi stupisco che il Pd, che ha mostrato di avere dei problemi al suo interno, non abbia cercato il dialogo con noi. Siamo aperti alle idee di tutti, pronti a collaborare in maniera trasversale», afferma Pomante. E la sua lista? «E’ ancora presto per presentarla – aggiunge – sicuramente sarà formata da persone con la voglia di fare che non aspirano ad essere dei professionisti della politica: il nostro scopo non è quello di occupare delle poltrone, ma di ricostruire la città e poi riconsegnare le chiavi».
ATTACCO AI “GATTIANI” – Non è piaciuta a Pomante la definizione di “scatole vuote” che è arrivata dall’assessore Paolo Gatti nei confronti delle “altre” liste civiche. «Cosa ha fatto finora Gatti? – chiede Pomante – solo interventi risibili che da un lato sostengono la formazione ma dall’altro non aiutano in alcun modo le imprese, quindi non creano lavoro». Pomante cita i dati sulla disoccupazione in provincia, forniti dai sindacati e aggiornati ad ottobre di quest’anno: 1 giovane su 4 non ha lavoro, il reddito medio delle famiglie è di 1000 euro, 18900 sono le famiglie in stato di privazione, oltre 9700 i cassa integrati, a cui si aggiungono altri dati della Camera di Commercio, di un’analisi relativa al secondo semestre 2013, che descrivono un decremento del 14% per le iscrizione di nuove imprese, contro una tendenza nazionale del -3,2% e un calo degli addetti del 15,7% contro un trend nazionale del -3,2%. Tra i vari numeri citati, anche quelli di uno studio Cerved su fallimenti (2009-2011) che vede Teramo al secondo posto in Italia dopo Pordenone. E qui si inserisce l’attacco alle politiche di Gatti. «Non c’è nessuna garanzia di stabilizzazione al termine dei tirocini – sottolinea Pomante – un contributo di 5 mila euro per l’assunzione di un dipendente a tempo indeterminato non compensa nemmeno l’Irap che una ditta individuale dovrebbe pagare per effetto dell’assunzione, inoltre se l’azienda non ha lavoro non ha bisogno di dipendenti». Discorso analogo anche per i contributi di 25 mila euro per l’avvio di nuove imprese: secondo Pomante sono del tutto insufficienti. «La componente “gattiana” del centrodestra – conclude – ha gestito direttamente per cinque anni le strategie in materia di finanziamenti europei, formazione e lavoro. Quali risultati hanno ottenuto? Se fossero liberi professionisti avrebbero perso i loro clienti, se fossero dei manager di imprese private, sarebbero stati licenziati». L’associazione Teramo 3.0 ha anche annunciato la realizzazione di una mostra con le foto del “prima” e del “dopo”, mettendo a confronto la Teramo degli anni Cinquanta con quella degli anni da 1973 in poi, per mostrare ciò che non esiste più, a partire proprio dal Teatro comunale.