TERAMO – Aprirà a dicembre, in provincia di Teramo, la seconda casa – accoglienza abruzzese per vittime di violenza. Ad annunciarlo è il vicepresidente della Provincia Renato Rasicci, intervenendo alla Giornata internazionale contro la violenza, organizzata dalla Commissione pari opportunità e dalla Consigliera di parità. «Casa Maia, con valenza interprovinciale, è una struttura di accoglienza concepita come luogo segreto e sicuro dove le donne vittime di violenza e i loro figli possano abitare in autonomia, ripensando e riprogettando la propria vita. Casa Maia raccoglierà le richieste dei territori di Teramo, Pescara e Chieti», ha annunciato Rasicci. Il progetto Maia si propone di consolidare l’articolata e complessa rete di relazioni già esistente tra gli enti locali e le associazioni del privato sociale che opera nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere. «Questa rete, alla quale stiamo lavorando da tre anni, è importante per sviluppare economie di scala, incrociare competenze e conoscenze, ma soprattutto è essenziale per riuscire a rispondere in modo efficace alle donne vittime di violenza: devo ringraziare Roberta Pellegrino e l’associazione Ananke che in questa Regione hanno contribuito in maniera determinante ad alzare il livello di attenzione delle istituzioni promuovendo una rete così come è determinante, a sostegno delle donne, il lavoro che ogni giorno svolge al loro fianco il Centro antiviolenza La Fenice». La struttura realizzata dalla Provincia, grazie ad un finanziamento di 400 mila euro da parte del Ministero delle pari opportunità, aprirà ad dicembre ed avrà sede a Giulianova.Casa Maia, avrà a disposizione 8 posti per donne e bambini. Sarà possibile accedervi solo attraverso i centri antiviolenza di Teramo (La Fenice), Pescara (Centro Antiviolenza Ananke) e Chieti (Consultorio Alpha), presso cui sono attive tre operatrici di accoglienza che, in raccordo con i Servizi sociali dei tre Comuni partner (Teramo, Pescara e Chieti) indicheranno le prioprità. È auspicabile che la permanenza, completamente gratuita per le donne e i bambini, non sia superiore agli 8 mesi. L’èquipe della casa è costituita da un responsabile, un’ educatrice, un consulente per l’inserimeto socio-lavorativo delle donne; una figura amministrativa, una psicologa per le donne, una psicologa per i minori, due legali. Il Progetto ha inoltre, una coordinatrice ed una esperta di supporto alle procedure amministrative. Dopo i primi tre mesi dall’apertura della casa inizieranno gli incontri tematici, in particolare sui temi del lavoro e della presa in carico socio-sanitaria, con i rappresentanti che ciascun partner indicherà. I partener del progetto sono: Provincia di Teramo- Capofila, Comune di Teramo, Comune di Pescara, Comune di Chieti, Associazione Ananke Onlus, Cooperativa Sociale Alpha.
ECCO I DATI DEL CENTRO LA FENICE – Grazie al sostegno di pubblico e privato (anche con la campagna di fundraising promossa lo scorso anno dalla Cpo e dalla Provincia) il Centro antiviolenza La Fenice, dall’inizio dell’anno, ha ripreso il ritmo regolare dell’attività potendo contare su quattro operatrici fra psicologhe, assistenti sociali e avvocati. Le donne prese in carico dal 2008 ad oggi sono oltre 260 e provengono da tutti i Comuni della provincia 197 sono le italiane; dall’est europeo (29), dall’Europa (14); dai Paesi asiatici (2); dai Paesi africani (7); dai Paesi sudamericani (16). Autore del maltrattamento, in 178 casi è il partner; in 49 casi l’ex, in 20 casi un familiare, in 16 casi un conoscente, in 3 casi uno sconosciuto. In 181 casi la violenza è fisica; in 47 casi è economica; in 137 casi è psicologica; in 24 casi è di tipo sessuale e in 17 casi siamo di fronte a stalking. Le donne che si rivolgono al centro sono, per la maggior parte, nella fascia di età fra i 41 e i 60 anni (129)i; a seguire (109) abbiamo quelle ricomprese fra i 26 e i 40 anni.