TERAMO – "A Teramo ho trovato una buona sanità e persone competenti, ci sono i presupposti per fare bene, ma è l’intero sostema che deve lavorare bene. Io sono una persona sola, non posso cambiare le cose, ma posso farlo se se l’intero sistema lavora con me". Così Paolo Rolleri, il nuovo manager della Asl di Teramo si è presentato questa mattina alla stampa, dopo aver ricevuto l’inarico dal presidente Chiodi. Un approccio risoluto, chirurgico nella valutazione dei conti da far quadrare anche se non ama parlare di forbici e di tagli, quanto piuttosto di fondi da trasferire "dalle cose che non servonoa quelle che servono". "In sanità non esistono tagli, anzi in realtà il Fondo sanitario nazionale ha destnato alle Regioni sempre maggiri risorse – ha detto Rolleri in conferenza stampa -. Il problema sta nell’utilizzare quelle risorse definite al meglio. Il mo compito è fare quello che è necessario, non posso promettere numeri da azzerare in termini di mobilità passiva, ma posso dire sicuramente quali leve utilizzerò per far sì che la sanità si avvicini alla semplificazione che ho in mente, quella dove il cttadino va a uno sportello, dichiari i problema, e dall’altra parte ci sia qualcuno pronto a farsene carico fino alla fine". E le leve per Rolleri sono tre: facilitare l’intercettazione delle strutture sul territorio, stipulare accordi di confine con le regioni limitrofe per regolamentare le scelte dei cittadini e lavorare sull’analisi delle prestazioni erogate per adeguarle in termini numerici e di qualità agli standard dei segmenti di popolazione. Il suo rapporto con la politica? Io sono qui per il rapporto di grande fiducia che mi lega al prsidente Chiodi, un uomo concreto prestato alla politica ma con la metalità di un imprenditore abituato a portare a casa il risultato. Il presidente mi ha dato piena fiducia e come lui sono portato a ottenre risultati. Vivo a 600 chilometri da qui, chi me lo farebbe fare se non fossi sicuro di poter lavorare bene?". Inato il nuovo irettore generale non ha ancora sciolto il nodo sullo staff tecnico che lo accompagnerà nel suo mandato: «Non ho amici, ho bisogno di persone che lavorino bene e deciderò in base al contributo che ciascuno potrà dare in base ai miei obiettivi di sviluppo. Farò una valutazione ‘laica’ così come d’altronde saranno laiche le mie scelte. Ascolterò tutti, amministratori, cittdini, la sanità si nutre del contributo di tutti. Le risposte non hanno titolo, nè campanile, ma stanno nelle competenze".
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