AVEZZANO – Antonio Di Matteo riuscirà a passare le ultime ore di questo 2013 nella sua abitazione di Avezzano. Il gip di Roma, lo stesso che ne aveva firmato l’ordine di arresto, ha infatti accolto la sua richiesta di concessione degli arresti domiciliari. Esce dunque da una cella di Regina Coeli, dopo 12 giorni di detenzione, l’ex direttore generale della tercas, principale accusato nell’inchiesta Basilea della procura di Roma, che ha coordinato il lavoro del nucleo speciale valutario delle Fiamme gialle romane. Le contestazioni nei suoi confronti sono associazione per delinquere finalizzata all’ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. La decisione del giudice può essere basata sul fatto che non sussiste più, dopo le perquisizioni, il suo interrogatorio e i sequestri di denaro e immobili, nè il rischio di reiterazione del reato nè dell’inquinamento delle prove. Con Di Matteo sono indagate anche altre 18 persone, per il buco milionario creato nella ex più forte banca d’Abruzzo, commissariata due anni fa.
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