TERAMO – «L’opposizione pensa al passato, noi guardiamo al futuro». E’ questa la posizione del capogruppo della lista civica “Al centro per Teramo”, Roberto Canzio, che stigmatizza le dichiarazioni dell’opposizione. «Se è vero – afferma Canzio – che chi governa ha l’obbligo di descrivere i risultati dell’azione amministrativa, ci si aspettava dall’opposizione proposte alternative, ma, come al solito, l’opposizione che probabilmente ci meritiamo si è limitata alla sterile polemica. E, cosa ancora più singolare, è che chi avrebbe dovuto rappresentare il nuovo, ossia il futuro candidato Pomante, non ha fatto altro che imitare quella politica che egli stesso ha definito superata: questo particolare dovrebbe ancor più far riflettere gli elettori su chi si propone come novità rispetto ai partiti tradizionali». Canzio lancia quindi le sue proposte, partendo dall’assunto che le principali emergenze sono il lavoro per i cittadini e ridare ossigeno all’economia locale. «Per far questo è necessario intervenire sulla fiscalità e sulla burocrazia locale. È necessario arrivare ad una fiscalità contrattata con chi ha intenzione di “credere” e investire nel nostro territorio, garantendo investimenti finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro. In buona sostanza occorre ridurre la fiscalità locale a chi garantisce l’occupazione di cittadini», afferma Canzio. Il consigliere torna a ribadire l’importanza dell’individuazione sul territorio comunale di un impianto di smaltimento rifiuti, che, tra minori costi e nuove entrate che deriverebbero dal conferimento dei rifiuti degli altri comuni, vale circa cinque milioni di euro:, «necessario se si vuole ridurre la tassa». Canzio propone di rivisitare e rendere più adeguato ai tempi il regolamento edilizio comunale, che ad oggi rallenta o impedisce tante iniziative economiche in grado rilanciare l’economia locale. «Ma più in generale – è la sottolineatura – bisogna prendere coscienza che un settore come l’urbanistica è strategico e rappresenta il polmone di qualsiasi economia locale». Canzio sollecita infine l’approvazione del bando per la riassegnaizone delle aree edificabili retrocesse in precedenza: «perché chi non è più interessato ad un’area edificabile non intende costruire nulla, mentre chi chiede di poter disporre di un’area edificabile ha tutte le intenzioni di costruire e quindi muovere un’economia locale costituita prevalentemente da professionisti, artigiani e operai che operano nel settore edile. Chi è abituato alla polemica sterile avrà difficoltà a confrontarsi su questi temi, ma sono proprio questi i temi e le proposte di cui i cittadini e le imprese hanno bisogno, per non “morire” di crisi».