TERAMO – Il caso Sogesa approda in Consiglio regionale. Secondo Cesare D’Alessandro, Claudio Ruffini, Giuseppe Di Luca, Maurizio Acerbo e Antonio Saia, che hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale all’assessore Mauro Di Dalmazio, nel conteso della vicenda del Cirsu-Sogesa si sarebbero intrecciati «impegni non mantenuti, la presenza di soggetti propensi ad eludere le proprie responsabilità, le scelte inadeguate, che hanno determinato una situazione di gravissimo disagio che interessa, nel complesso, lo stato del Polo tecnologico di Grasciano, da sempre riconosciuto come polo strategico, e, più in particolare, le legittime aspettative dei lavoratori ex Sogesa». Il problema principale riguarda la ripresa delle attività del Polo tecnologico di Grasciano, che vedrebbe esclusi i lavoratori ex Sogesa. Secondo i consiglieri nonostante le rassicurazioni fornite dallo stesso Di Dalmazio, l’attività di conferimento rifiuti nell’impianto di Grasciano è ripresa da qualche giorno, «all’insaputa dei lavoratori ex Sogesa», aggiungono i consiglieri, che sottolineano anche il problema del presunto conferimento di rifiuti indifferenziati, per la macina dei quali occorrerebbe invece un impianto mobile. «La Giunta regionale – concludono i consiglieri – deve finalmente farsi carico degli impegni assunti e concordati con il Prefetto della provincia di Teramo, a garanzia e tutela dei lavoratori. Proprio per questo, l’Assessore Di Dalmazio, oltre a dirci se davvero esiste l’autorizzazione a conferire rifiuti indifferenziati, dovrà anche rispondere in merito all’eventuale utilizzo di lavoratori diversi da quelli ex Sogesa, per i quali sussiste l’impegno al riassorbimento».