TERAMO – Massimo Cialente ha ritirato le dimissioni da sindaco dell’Aquila. "Sono tornato. Un nuovo inizio, una nuova fase. Sono qui a difendere la città". Le dimissioni erano presentate lo scorso 11 gennaio a seguito dell’ inchiesta della Procura dell’Aquila su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione. "È la seconda volta che mi dimetto, questo è un nuovo inizio è una nuova fase, vinceremo la battaglia perché siamo onesti e anche tosti", ha detto Cialente al termine della conferenza stampa. "Sono tornato – ha proseguito chiudendo il suo intervento durato mezz’ora abbondante – per la solidarietà di migliaia di cittadini e per la manifestazione del centrosinistra e per difendere la città dagli attacchi ignobili che dicono che qui è in atto un magna magna". Accanto a Cialente era seduto Trifuoggi. "L’Aquila è una città di persone oneste, ma la domanda da porsi è perché montare uno scandalo per coinvolgere una città intera". È il pensiero dell’ex capo della Procura di Pescara, in pensione dall’agosto del 2012, Nicola Trifuoggi, 45 anni di esperienza nella magistratura, chiamato dal sindaco Massimo Cialente nel ruolo di vicesindaco per verificare l’operato della sua amministrazione nella ricostruzione dell’Aquila dopo il sisma del 6 aprile del 2009. Trifuoggi diresse l’inchiesta Sanitopoli che portò all’arresto del governatore Ottaviano Del Turco per tangenti.
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