anno giudiziario

L’AQUILA –

 "Malgrado gli oltre quattro anni

trascorsi dal terremoto del 6 aprile 2009 deve con amarezza
constatarsi che il centro storico della città, cuore pulsante
della sua vita culturale, della sua arte e della sua socialità,
é ancora devastato e non è stato restituito ai cittadini, che
sono segnati e provati da sfiducia e incertezza sul loro
futuro". E’ la denuncia contenuta nella relazione
sull’amministrazione della giustizia in Abruzzo presentata dal
presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Stefano Schirò in
occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, all’Aquila.
Il magistrato ha ricordato che lo scorso anno aveva auspicato
una fattiva collaborazione tra le istituzioni per la rinascita
della città e del circondario, in cui "anche l’Amministrazione
della Giustizia intendeva fare la sua parte soffrendo essa
stessa l’incertezza, la precarietà e lo smarrimento in cui versa
la città", ma a distanza di un anno "stando agli eventi che
hanno caratterizzato la vita pubblica della città nei mesi
passati e anche di recente, dobbiamo purtroppo rispondere che
"questo clima di collaborazione e di regolare operosità non si è
realizzato".(ANSA).

 

Anno giudiziario: L’Aquila; tempi brevi per processi sisma

Schirò, alcuni particolarmente gravosi e tutti con condanne

(ANSA) – L’AQUILA, 25 GEN – L’impegno del Tribunale
dell’Aquila per aver celebrato "in tempi brevi" i processi più
importanti per i reati connessi al terremoto del 2009 è stato
sottolineato nella sua relazione dal preside della Corte
d’Appello del capoluogo, Stefano Schirò.
Schirò ha fatto riferimento ai processi per il crollo della
Casa dello Studente (otto le vittime, quattro le condanne,
quattro le assoluzioni e due non luogo a procedere in primo
grado nel febbraio dello scorso anno); ai componenti della
Commissione Grandi Rischi nel marzo 2009 (sette condanne
nell’ottobre 2012); per il crollo della Facoltà di Ingegneria
dell’Università dell’Aquila (due condanne e cinque assoluzione
nel luglio dello scorso anno); per i crolli degli edifici
privati di via Francesco Rossi e via Sturzo (quasi 50 nel
complesso le vittime, due le condanne).
"Alcuni di questi processi – ha detto il presidente della
Corte d’Appello – particolarmente gravosi e tutti conclusi con
sentenze di condanna". (ANSA).