TERAMO – Non hanno intenzione di andare via gli “occupanti” dell’ex Oviesse: il loro è un programma a “lungo termine”, che prevede la presenza di artisti all’interno dei locai occupati fino a luglio. Data in cui, secondo gli occupanti, dovrebbe tenersi una consultazione popolare sul futuro del nuovo teatro, a cui arrivare attraverso l’organizzazione di forum cittadini. «Una consultazione aperta senza quorum – afferma il musicista Enrico Melozzi – non un vero e proprio referendum». E gli artisti, che stamattina hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto su questi giorni di occupazione, o ri-appropriazione degli spazi, come preferiscono chiamarla, sono tornati anche a ripetere la loro richiesta nei confronti del sindaco Maurizio Brucchi, ossia l’autorizzazione di una mostra temporanea (fino a luglio) d’arte in quei locali: in sostanza l’autorizzazione del sindaco farebbe superare anche il problema della mancanza di agibilità di quegli spazi. Enrico Melozzi ha spiegato perché, sia come artista che come esponente dell’associazione Teramo 3.0 non ha partecipato agli incontri organizzati dal Comune. «Non ci sono arrivati inviti ufficiali e, comunque, non intendiamo partecipare ad un dibattito in cui le opzioni sono state scelte dall’alto, è come proporre un menu fisso e poi chiedere alle persone cosa vogliano mangiare. Noi a questo non ci stiamo». Ma cosa hanno fatto i ragazzi in questi giorni all’interno dell’ex Oviesse? «Niente di trasgressivo – afferma Melozzi – qui dentro è vietato anche fumare, non ci sono persone ubriache, abbiamo organizzato concerti, dibattiti, persino corsi di pittura per bambini, che piaccia o no l’aria è cambiata, non si può ignorare questa nuova forma di partecipazione popolare, non ci si può escludere dal dibattito sulla cultura». E a dare man forte agli occupanti, stamattina è arrivato anche il direttore della Biblioteca provinciale Luigi Ponziani, che si è fermato a parlare con gli artisti e i giornalisti presente. Alla domanda: lei appoggia la protesta? Ponziani ha risposto: «mi sento partecipe a questa protesta», contestando anche i dati forniti dal sindaco Maurizio Brucchi sulla mostra di Matricardi: «Le 60 mila presenze andrebbero verificate – ha sottolineato Ponziani – sicuramente è una mostra di valore ma fatta da un privato di Ascoli, mentre a Teramo non c’è un luogo che valorizzi la ceramica Castellana».
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