TERAMO – Gianni Chiodi non rilascia dichiarazioni all’arrivo al Parco della scienza, per una visita di cortesia agli amici di coalizione del Nuovo Centro Destra e al ministro Alfano. Con il “Foglio“ sottobraccio, con la eloquente foto di Totò Riina in prima pagina, e il sorriso ironico che accompagna la mano nell’indicarla, il Governatore Chiodi ha "dribblato" i giornalisti stringendo mani e accomodandosiin prima fila accanto al sindaco Brucchi. A pronunciare una difesa d’ufficio dell’esponente di Forza Italia, ci hanno pensato prima il ministro per le riforme, Gaetano Quagliariello e poi il vicepremier e ministro dell’Interno, Angiolino Alfano, che hann preceduto la violenta arringa dell’onorevole Paolo Tancredi: «Non basta una inchiesta su cinque scontrini senza nemmeno la giustificazione a fermare il nostro percorso politico con Gianni Chiodi. Chiodi – ha aggiunto Tancredi al pubblico presente in sala – è il nostro candidato e saremo con lui fino alla fine». Il ministro Quagliariello aveva aperto i commenti sulla vicenda della inchiesta sui rimborsi spesa alla Regione Abruzzo: «E’ stato detto dal presidente Chiodi che gli aspetti penali dell’inchiesta non sono rilevanti; questo andrà valutato e approfondito dalla magistratura. Ci auguriamo e faremo di tutto che il centro della campagna elettorale non sia una inchiesta giudiziaria, che questa campagna elettorale si possa basare sui risultati politici che sono stati fin qui raggiunti e sui programmi di tutti i partiri. Questo non vuol significare una richiesta di impunità, ma è richiesta di dare alla politicia quel che la politica deve pretendere». Se l’indagine potrà incidere sulle liste e sulla campagna elettorale, Quaglieriello è stato chiaro: «Noi faremo delle liste molto, molto forti e per quel che ci riguarda l’inchiesta tocca solo marginalmente nostri esponenti. Le liste vengono fatte tenendo conto di valutazioni politiche, non giudiziarie; noi siamo stati sempre garantisi, innazitutto per gli altri e non per noi stessi, non faremo una valutazione apriostica, faremo le nostre valutazini ma al tempo debito». E su Chiodi candidato, «noi difendiamo l’operato di questa giunta, lo facciano in maniera convinta. Pensiamo che qui si è fatto bene in una situazione di grande difficoltà e pensiamo che la politica deve essere sempre una comparazione tra il prima e il dopo: se compariamo l’operato di questa giunta a quelle che l’hanno preceduta, la comparazione è nettamente a favore di quello che ha fatto questa giunta. Lo ripeto – ha concluso Quagliariello -, noi appoggeremo questa giunta: lo faremo pretendendo però lo stesso rispetto per i nostri candidati». E il dulcis in fundo è stato offerto da Angiolino Alfano, prima ai giornalisti e poi in sala, dove ha strappato un lungo applauso, invitando Gianni Chiodi ad alzarsi: «La magistratura farà il suo lavoro; noi abbiamo sempre considerato Gianni Chiodi una persona perbene e non abbiamo cambiato giudizio. Crediamo che chiarirà al più presto, perchè davvero pensiamo che sia una persona perbene che ha governato bene questa regione senza intascare nemmeno un euro, e che può fare ancora meglio. Penso che l’Abruzzo abbia ottenuto in questi anni risultati erccellenti, per cui Chiodi merita la riconferma».
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