PESCARA – Il gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea ha condannato a 30 anni di reclusione Massimo Ciarelli, ritenuto fra i principali imputati nel processo relativo all’omicidio di Domenico Rigante, il 24enne tifoso del Pescara, ucciso con un colpo di pistola il primo maggio 2012 nel capoluogo Adriatico. Ciarelli è accusato di aver fatto fuoco con un revolver calibro 38. Ha inoltre condannato a 19 anni e 4 mesi il nipote di Massimo Ciarelli, Domenico e i cugini Luigi, Antonio e Angelo. Il pm per Massimo Ciarelli aveva chiesto l’ergastolo e per gli altri dai 16 ai 18 anni. I difensori di Massimo Ciarelli, Carlo Taormina, e Franco Metta, nella loro arringa finale hanno chiesto l’applicazione dell’ipotesi dell’omicidio preterintenzionale senza premeditazione e con la concessione dell’attenuante della provocazione. La sentenza è arrivata dopo circa 3 ore di camera di consiglio e sei ore di dibbattimento nell’ultima udienza con le arringhe degli avvocati della difesa.
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