TERAMO – Ha tolto quel sacco da pugile che era la sua passione, appeso al soffitto, per agganciare una corda alla quale si è appeso, dandosi la morte. Stefano M., aveva 33 anni, e lascia due bimbi, uno di 9, l’altro di 2 anni. Si è tolto la vita nell’alloggio popolare di via Marra a Villa Gesso, dopo aver litigato con la moglie, dopo l’ennesima discussione e dopo aver mandato in frantumi le vetrate di tutta la casa. Il suo gesto insano e fatale l’aveva minacciato alla moglie con un sms sul telefonino, quando lei aveva lasciato casa con i due bambini ed era corsa a denunciarlo alla polizia.
Il cadavere trovato dalla polizia: era morto da un giorno. A scoprire la tragedia sono stati gli agenti della volante della questura di Teramo. Oggi verso le 13 si sono recati nell’alloggio delle case popolari di Putignano per recuperare gli indumenti della moglie, che non voleva rientrare nell’appartamento, per timore di ritorsioni dopo la denuncia. L’ultima aggressione l’aveva subita alla fermata dell’autobus, a pochi passi da casa, fin dove il marito l’aveva inseguita dopo il litigio della sera prima che aveva messo a rumore l’intero vicinato. Quando i poliziotti hanno aperto casa hanno trovato il cadavere di Stefano M. nella camera da letto. Per impiccarsi aveva usato la corda degli attrezzi ginnici che aveva appeso al gancio che assicurava al soffitto il sacco da pugilato. E’ poi salito su un comodino e si è lasciato cadere. E’ morto in pochi istanti e il decesso risalirebbe a venerdì verso le 14, come ha stabilito l’esame esterno eseguito dal medico legale Francesco Genua, intervenuto sul posto assieme ai poliziotti della scientifica.
Viveva di lavoretti, in un sms la minaccia di uccidersi. Stefano M. era padre già due volte, ma di recente con la moglie aveva un rapporto fatto di litigi e violenza. L’ultimo è stato determinante e ha scatenato la tragedia. La donna dopo aver subito l’aggressione del coniuge si è dapprima rifugiata nell’abitazione del suocero, che vive nel palazzo di fronte al loro, poi alla mattina ha deciso di allontanarsi coi figli e di denunciare il marito. Lui avrebbe tentato con la forza di convincerla a desistere dall’andarsene ma poi è rientrato in casa e ha messo in atto il suicidio, non prima di aver mandato l’ultimo messagio sul cellulare alla donna.
In quell’appartamento un altro suicidio molti anni fa. Un macabro precedente è tornato alla mente di chi è intervenuto sul posto per questa tragedia. Nello stesso appartamento, che si trova al primo piano di uno dei condomini di Villa Gesso, anni fa l’anziano che ci viveva si tolse la vita sparandosi un colpo di fucile.