TERAMO – Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi ha deciso di impugnare due leggi dell’Abruzzo: la prima riguarda la promozione delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale mentre la seconda è relativa al centro regionale di audiologia e ai centri idroterapici. La prima legge impugnata dal Consiglio dei ministri riguarda in particolare – si legge nel comunicato – una legge della Regione Abruzzo relativa a iniziative a favore del centro regionale di audiologia e le norme per la formazione di massaggiatore e di capo bagnino degli stabilimenti idroterapici", in quanto alcune disposizioni in materia sanitaria – spiega sempre il comunicato – contrastano con i principi fondamentali in materia di tutela della salute e di professioni. L’altro provvedimento impugnato è sempre una legge della Regione Abruzzo, relativa a "interventi regionali per la promozione delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale". La decisione di impugnarla è motivata da alcune disposizioni, che prevedendo interventi di cooperazione internazionale, incidono sulla competenza esclusiva statale in materia di politica estera.
Chiodi: «Il commissariamento l’origine dei problemi»
"C’è un’interpretazione del Governo secondo cui l’Abruzzo non può legiferare in materia di sanità perché la sanità è stata avocata allo Stato. Nel 2007, infatti, è stata commissariata e di conseguenza è statale e non regionale". Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, sull’impugnativa, da parte del Consiglio dei ministri, di due leggi regionali, tra cui una relativa al centro regionale di audiologia e ai centri idroterapici. "Una cosa è certa – aggiunge Chiodi a margine di un convegno sulle Province a Pescara – il problema dei problemi è la nascita del commissariamento ed il disastro compiuto in sanità. Dal punto di vista finanziario ora siamo a posto, abbiamo incrementato i punteggi dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e siamo adempienti, ma abbiamo ancora bisogno di migliorare".