Senza bussola e difesa nella giungla dei segnali stradali

TERAMO – C’è una parte della città, sotto gli occhi di tutti, che abbiamo ‘digerito’ al punto tale da non accorgerci di quanti ‘oltraggi’ vengano commessi ai danni del patrimonio architettonico, storico e, perchè no, d’immagine che Teramo detiene e sa offrire. Ci riferiamo alla segnaletica stradale inutile, ripetitiva, mal tenuta e spesso abbandonata. Soprattutto sconclusionata. Lo spunto per un viaggio nell’inquinamento da cartellonistica stradale ce lo offre la riflessione del cittadino che anima il profilo Facebook "Se questo è il centro figuriamoci la periferia", che va a caccia di curiosità e al tempo stesso di deludenti situazioni tra le quattro mura della Teramo vilpendiata dall’incuria. Si tratta di un "fotobook" significativo, ricco di segnalazioni ed emergenze, dietro le quali si nasconde l’indifferenza o come minimo la disattenzione di chi dovrebbe correggere queste aberrazioni comunicative delle regole del codice della strada ma anche e soprattutto di deturpazioni al bene comune. Di esempi ce ne sono molti, a cominciare dal cartello stradale ambiguo in via Costantini che – a parte che essere in zona pedonale e dunque inutile – indica la possibilità di proseguire dritto verso piazza Sant’Agostino chiusa al traffico! oppure quella al crocevia tra via dell’Anfiteatro e via Teatro Antico, un quadrivio stretto dove i mezzi – oltre che per essere in Ztl – non potrebbero mai transitare se non a costo di impensabili manovre, ma ricco di ben quattro cartelli direzionali e di divieto di transito… Oppure sulla chiesa di Santa Maria a Bitetto, in via Stazio, tre segnali di divieto di sosta eccetto che per autorizzati, dove non c’è spazio per alcun mezzo per la presenza di paletti dissuasori e di una via stretta. E che dire, chicca finale, di via Trento e Trieste del segnale di direzioni consentite contro il muro di una casa? Come dire: scegliete di poter entrare nel garage o nell’abitazione di destra….