TERAMO – Condanna per la pediatra, assoluzione per l’anestesista. E’ questa la sentenza emessa dal tribunale di Teramo presieduto dal giudice Giovanni Cirillo, sul caso della piccola Sara Rapini, la bimba di Tortoreto morta a tre ani, nel dicembre del 2009, dopo un ricovero in ospedale. Un anno e mezzo di reclusione e una provvisionale di 200mila euro sono stato inflitti a Mariangela Ferrari, al pediatra che si trovava in servizio al Val Vibrata di Sant’Omero, quando i genitori della piccola arrivarono in ospedale: Sara accusava forti dolori addominali e febbra alta. Qualche ora dopo il ricovero, morì mentre veniva trasferita in ambulanza al Salesi di Ancona. Omicidio colposo è la contestazione dalla quale, oltre alla condanna della pediatra, è stato assolto per non aver commesso il fatto, l’anestesista Pietro Dursi. Diverse le ipotesi sulle cause del decesso analizzate durante il processo che si è celebrato nel tribunale di Teramo, dalla leucemia all’avvelenamento da funghi, ma la più verosimile sarebbe stata quella della disidratazione e comunque di una negligenza del medico intervenuto. Sulla piccola non venne effettuato un prelievo sanguigno e somministrata una soluzione che non fu sufficiente per far riprendere la piccola.
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