TERAMO – “Ennesimo fallimento della politica”, così la CGIL di Teramo bolla la società in house Innovazione S.p.A. di Teramo, posta in fase di liquidazione nel novembre 2011, e che dopo dopo due anni di cassa integrazione ha licenziato i dipendenti al 31 dicembre scorso. La società, spiega in una nota il segretario provinciale della Funzione pubblica del sindacato, Amedeo Marcattili, fu creata nel 2004 con lo stanziamento di due milioni di euro da parte della Regione Abruzzo ed è a totale capitale pubblico attraverso la partecipazione del Consorzio Industriale di Teramo (77%), della Provincia di Teramo (10%) e dei comuni teramani (Consorzio B.I.M – Comune di Basciano – Comune di Campli – Comune di Castellalto – Comune di Castelli – Comune di Civitella del Tronto – Comune di Crognaleto – Comune di Isola del Gran Sasso – Comune di Montorio al Vomano – Comune di Morro d’Oro – Comune di Penna S. Andrea – Comune di Torricella Sicura – Comune di Valle Castellana) ciascuno con l’1% di partecipazione azionaria. Innovazione S.p.A. si è occupata della gestione dei servizi concessi in affidamento diretto (house-providing) dagli Enti Soci, garantendo una costante continuità lavorativa (con regolarità contrattuale, di retribuzione e contribuzione) ai dipendenti in forza presso i Comuni dove venivano espletati i servizi. Oggi la situazione è ben diversa: gli ex dipendenti non hanno ancora percepito il TFR e, secondo la nota del sindacato, “non si comprendono davvero le motivazioni di questo vergognoso ritardo” e di una serie di rimmpalli di responsabilitù tra enti. Le accuse della CGIL proseguono:”Sembra quasi ravvisarsi una precisa volontà di totale indifferenza e silenzio da parte di tutti gli Enti Soci, di mala politica e scarsa lungimiranza amministrativa, che ha fatto morire uno strumento in grado di creare reale occupazione”. E ancora:”I soci non sono mai intervenuti fermamente nei confronti degli amministratori (da loro nominati), sebbene i bilanci di Innovazione S.p.A. si siano sempre chiusi in perdita d’esercizio (anche a causa delle svariate consulenze affidate a professionisti esterni ed ai compensi corrisposti al Consiglio di Amministrazione nella misura di circa €. 80.000,00 ogni anno)”.
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