TERAMO – «Appoggiamo il candidato del centrosinistra Luciano D’Alfonso, ma se dovesse essere condannato per corruzione in appello e non si dimettesse, siamo pronti a sciogliere il nostro patto». Così questa mattina in conferenza stampa Giulio Borrelli, coordinatore politico e portavoce del movimento, annuncia la decisione dell’assemblea di Abruzzo Civico arrivata nella tarda serata di martedì. «Restano alcune criticità per quel che riguarda la sua vicenda giudiziaria», ha spiegato, «noi siamo garantisti e la magistratura ha emesso una sentenza di assoluzione in primo grado. Ma abbiamo la funzione di coscienza critica e dobbiamo dare uno sbocco positivo alla rabbia dei cittadini: per questo riterremmo sciolta l’alleanza se ci fosse una condanna per corruzione».«La scelta», ha precisato l’onorevole Gulio Sottanelli, presidente di Abruzzo Civico, «è caduta su una persona pragmatica, che ha una visione di regione, che è in grado di decidere. Avere un governatore con una strategia in mente ci dà maggiori garanzie che l’Abruzzo possa ripartire» La decisione è stata presa dall’assemblea del movimento dopo l’incontro trasmesso in diretta streaming lunedì (e disponibile integralmente su www.abruzzocivico.it). Gli altri candidati presidenti, Gianni Chiodi (centrodestra) e Sara Marcozzi (M5S), hanno declinato l’ invito. Dal confronto di Abruzzo Civico con D’Alfonso è emersa la convergenza sulle proposte programmatiche. In particolare, sono stati condivisi, nella diretta online, i temi relativi ai tagli dei costi della politica (l’abolizione del rimborso ai gruppi consiliari, indipendentemente da leggi nazionali e la drastica riduzione delle auto blu). Anche la macchina amministrativa va rivista. Si è convenuto sulla eliminazione o semplificazione degli enti e delle società partecipati e sulla riduzione di Irpef e Irap. Coincidente anche l’impegno per una sanità che valorizzi competenza e merito delle nostre università, con l’aziendalizzazione degli ospedali delle città, con l’investimento sulla medicina nel territorio nei distretti sanitari. E ancora la ricostruzione dell’Aquila, che deve essere basata su punti certi, procedure snelle e controlli efficaci. La scelta è stata determinata anche sulla base di valutazioni politiche sugli altri due maggiori candidati. «Da una parte – si legge nel comunicato -l’inesperienza della candidata 5 stelle e l’assenza di proposte costruttive del suo movimento, dall’altro l’esperienza negativa del governo di centrodestra degli ultimi 5 anni, sottolineata da una campagna mediatica negativa sull’Abruzzo. È stato questo il risultato di comportamenti “allegri” del presidente Chiodi e di alcuni amministratori della sua giunta».
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