TERAMO – La sua squadra è rigorosamente ‘orange’, tutti, uomini e donne, indossano qualcosa di arancione che oltre al colore dei loghi della sua campagna elettorale, richiama anche quello dei tulipani di ben più eclatanti ‘rivoluzioni’ nell’est Europa. Gianluca Pomante ci ha tenuto a dare spazio «alla squadra, queste persone che hanno messo la faccia per la loro città, per dare una svolta e costruirla migliore», ha detto presentando i 32 candidati della lista "Finalmente Pomante" che lo sostiene nella corsa a sindaco di Teramo. Tra loro c’è chi aveva pensato di lasciare Teramo con la famiglia per stare meglio altrove, chi addirittura pensa di istituire un ufficio «per la serenità della vita», in una composizione sociale eterogenea e trasversale che, secondo Pomante, «è la vera forza del rinnovamento». «Cerchiamo di dare alla nostra bella città un nuovo Umanesimo e con questa squadra so di riuscirci. Il ballottaggio? E’ certo, lo dicono i numeri perchè nessun candidato raggiungerà il 50 per cento. E poi al ballottaggio io sono convinto di vincere». Per il candidato dei Movimenti civici pretuziani, «la campagna elettorale fin qui è stata molto agguerrita, ma ho notato tra la gente che incontro e con cui parliamo nelle nostre riunioni sul territorio comunale, che c’è grande voglia di rivalsa, la protesta è diffusa, i teramani amano la loro città e vogliono vederla rivivere». E dopo una presentazione personale, affidata all’inventiva e alla genuinità di ogni candidato, il taglio della torta augurale di "Finalmente Pomante": «Loro si sono mangiati tutto – ha concluso il candidato sindaco -, noi l’unica torta che ci spartiremo è questa, molto dolce e buona».
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