TERAMO – Appena difuso fa già discutere. Tirato fuori al penultimo giorno utile per la pubblicazione sui media e realizzato dalla Democom su commissione di Forza Italia, la consultazione pre-elettorale che il sindaco uscente Maurizio Brucchi ga diffuso nel pomeriggio è come un sasso nello stagno che sta movimentando in queste ore la campagna elettorale a carburazione lenta. Subito i dati. Secondo un campione di 1.000 teramani, dei 6mila contattati al telefono (dunque poco più del 15 per cento circa), tra il 5 e il 6 maggio scorsi, Brucchi sarebbe il candidato più votato, fino a una soglia di 3 punti oltre la soglia del 50% previsto per evitare il ballottaggio. Al 53,1% per l’esattezza. Dietro Manola Di Pasquale (23,2%), poi Fabio Berardini del M5S (13,3%) e poi ancora Gianluca Pomante (4,9%), Graziella Cordone (3,7), con Berardo Rabbuffo e Giorgio Giannella al limite dell’1%. Vero? Falso? Dichiaratamente di parte? Dalla segreteria di Brucchi si affrettano a dire che il sondaggio sarà pubblicato sul sito che ospita i sondaggi della Presidenza del Consiglio dei ministri ma questo non serve a placare l’ondata di polemiche che in pochi minuti quesi numeri hanno scatenato. Anche perchè quella quota che sulla "slide" della presentazione dei dati è scritta in minuscolo in basso come una clausola fastidiosa di un contratto, recita al 24,4% la percentuale degli indecisi o di colore che non hanno risposto. Il che equivale a dire un popolo in grado di fa spostare la bilancia ancora a favore dell’uno o dell’altro. Internet pullula di commenti, molti al veleno. «Il centro destra sta diffondendo dati non veritieri. Sono solo fumo negli occhi», recita uno. «Il Partito Democratico ha raccolto dati ben diversi che darebbero, per certo, Brucchi al ballottaggio». «Questa è l’ennesima prepotenza e arroganza di questa amministrazione, che scredita la forza dei suoi avversari e vuole confondere i cittadini, gettando fumo negli occhi come abili prestigiatori». Il primo degli avversari di Brucchi a palesarsi è Berardo Rabbuffo. Il candidato di Libera Teramo va giù pesante: «E’ un sondaggio-farsa – dice -. Questo evidenzia un uso strumentale che Brucchi sta facendo di questo strumento, manipolandolo in maniera palese. Tutto ciò serve a nascondere il malcontento che questa città ha nei confronti dell’amministrazione uscente, e la paura che hanno di andare a casa, dopo aver disamministrato Teramo».
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