TERAMO – Oltre l’80% della costa abruzzese è balneabile. A comunicarlo è l’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) dopo aver completato la prima fase di analisi sui campioni di acque marino-costiere prelevati lungo il litorale della regione. Dopo la mezza dèbacle delle Bandiere blu – l’Abruzzo quest’anno ne ha perse ben quattro, tre nel Teramano (Alba Adriatica, Tortoreto e Giulianova) scendendo a quota dieci – arriva dunque una buona notizia in vista dell’apertura della stagione turistica. I dati dell’Arta confermano la situazione dell’anno scorso: "E’ risultata entro i limiti di legge – sottolinea l’agenzia – anche l’acqua prelevata nella stazione di campionamento di Alba Adriatica, a sud del torrente Vibrata e, se il dato positivo sarà confermato dalle successive verifiche (la seconda è in corso), potrà essere rimosso il divieto di balneazione attualmente in vigore". I punti di osservazione sono 144, individuati lungo i 126 chilometri di costa abruzzese (in media si effettua quasi un prelievo per chilometro) e il calendario della campagna di monitoraggio prevede per il periodo aprile-settembre sei campionamenti con cadenza mensile, in alcuni casi quindicinale. In base alla normativa nazionale, la qualità delle acque viene classificata come ‘scarsa’, ‘sufficiente’, ‘buona’ ed ‘eccellente’. Le analisi prendono in considerazione in particolare i valori limite di Escherichia coli e Enterococchi intestinali, indicatori di rischio igienico-sanitario. "Diverso – precisa l’Arta – è parlare di ‘Bandiera Blu’: un riconoscimento internazionale volontario assegnato alle località turistiche balneari che tiene conto di diversi indici relativi alla gestione sostenibile del territorio, di cui la qualità del mare costituisce solo un aspetto". Per la salvaguardia delle acque di balneazione, l’Arta ha promosso tre azioni che integrano l’attività istituzionale di competenza: l’intensificazione dei controlli sugli impianti di depurazione delle acque reflue; la riduzione dei tempi intercorrenti tra il prelievo e l’emanazione del certificato di analisi; il ‘censimento delle cavate’. Durante l’inverno, infatti, sono stati censiti i piccolissimi corsi d’acqua non visibili e non attivi nella stagione balneare secca, che possono riattivarsi in caso di temporale e apportare così inquinanti. I dati dei controlli finora effettuati sono consultabili sul sito dell’Arta (www.artaabruzzo.it), nell’apposita sezione, attraverso l’applicazione web sulle acque di balneazione.
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