TERAMO – Ultimo atto per il Consiglio provinciale degli eletti – da oggi è il presidente ad assumerne le funzioni – che ieri ha approvato la convenzione con la quale si rinnova per 15 anni la concessione per la gestione della cabinovia di Prati di Tivo alla società pubblica Gran Sasso Teramano. Ma ieri sera è stato un Consiglio speciale, l’ultimo degli eletti nella storia delle Province italiane. Da oggi il presidente assume i poteri del Consiglio e si prepara a gestire la fase transitoria che entro dicembre dovrà portare all’elezione di secondo livello fra i Sindaci e loro delegati che poi, sceglieranno il nuovo presidente.
Valter Catarra rimane in carica, come i suoi assessori, svolgendo le funzioni a titolo gratuito. “Quello che mi rammarica – ha sottolineato ieri – è che la mia presenza e quella degli assessori non potrà essere né costante né efficace quanto questa delicata fase imporrebbe, visto che dovremo tornare alle nostre occupazioni". Serata di commiati e bilanci, quindi, con numerosi interventi dai banchi della maggioranza e dell’opposizione: Renzo Di Sabatino, Rita Ettorre, Raimondo Micheli, Ugo Nori per citarne alcuni. “Ci hanno lasciato morire per asfissia – ha detto ancora Catarra – e il rimpianto più grande è per le strade dissestate che non possiamo riparare per mancanza di fondi e a le scuole che avrebbero meritato ben altra attenzione. E che tutto questo non sia utile al Paese è chiaro sin da oggi: nessuno sa bene cosa dobbiamo fare da domani, quali funzioni e come esercitarle, con quali poteri e quali limiti”. Ringraziamenti calorosi ai dipendenti (“persone che stanno vivendo nell’incertezza più totale rispetto al loro futuro personale e professionale nel silenzio di tutti, anche dei sindacati) e un passaggio dedicato anche all’opposizione definita “elegante” con un pensiero particolare dedicato al suo predecessore, Ernino D’Agostino, che ha lasciato lo scranno da consigliere per diventare segretario regionale del Sunia. Un ricordo è stato rivolto al consigliere Claudio Posabella scomparso alcuni mesi fa.
VIA LIBERA AL RINNOVO DELLA CONCESSIONE PER LA CABINOVIA – L’ultimo atto del Consiglio è stato dunque l’approvazione della convenzione che, per 15 anni, affida la gestione della cabinovia dei Prati di Tivo alla Gran Sasso Teramano. Con la delibera si prende però atto che il finanziamento ottenuto con i fondi europei Fas, 11 milioni e 400mila euro, non è sufficiente a coprire le spese sostenute e che l’ulteriore somma a carico dell’ente di via Milli (come previsto dalla prima convenzione approvata nel 2008), pari a 3 milioni, sarà compensata con il canone di concessione annuale da 200mila euro alla Gran Sasso. “Con questo provvedimento mettiamo in sicurezza la società e l’operazione voluta fortemente in maniera bipartisan da questo stesso Consiglio, sei anni fa, su iniziativa della Giunta Ruffini – ha dichiarato ieri sera il presidente Valter Catarra – un atto di responsabilità che, ancora una volta, la Provincia si assume per superare i molti ostacoli amministrativi e finanziari che questo progetto ha incontrato”. “La cabinovia è un patrimonio di tutto il territorio – ha aggiunto – una risorsa per il turismo e le aree montane. Ora che sono anche arrivati i soldi del Fas, sarebbe paradossale se l’attività venisse ostacolata da ulteriori problemi burocratici. Mi auguro che anche altri enti, il Comune di Pietracamela e l’Autorità separata per gli usi civici, mostrino lo stesso senso di responsabilità che ha avuto il Consiglio”. Il riferimento è alla vicenda insorta nelle ultime ore in seguito alla richiesta da parte dell’amministrazione separata di un canone annuo dei terreni di 78 mila euro. Una cifra ritenuta fuori mercato dalla Gran Sasso Teramano e comunque non sostenibile economicamente. Questo pomeriggio si svolgerà una riunione in Regione per superare l’ultimo ostacolo che si frappone all’apertura della cabinovia mentre è già iniziata la stagione turistica. Parte della minoranza si è astenuta (ha votato contro il consigliere Ugo Nori) e il capogruppo Pd, Renzo Di Sabatino, ha espresso “perplessità sull’iter amministrativo. Nessun contrasto sulla decisione che condividiamo totalmente. E’ l’atto amministrativo e il suo iter che suscitano perplessità che non vengono completamente superate dal parere legale, visto che dalla convenzione iniziale a quella di oggi sono intervenute numerose modifiche legislative sulle società partecipate e questo avrebbe consigliato un’ampia relazione da allegare all’atto”.