TERAMP – Lunedì, terza prova. I"quasimaturi" hanno ancora 48 ore di tempo per ripassare il programma prima del temuto "quizzone", l’ultimo scritto dell’esame di maturità. I circa 490 mila studenti del quinto anno dovranno affrontare una prova multidisciplinare, che verterà su non più di 5 materie. A sceglierle, questa volta, saranno le singole commissioni d’esame e non il Ministero dell’Istruzione. Così i maturandi hanno trascorso il primo giorno d’estate, il più lungo dell’anno, sui libri. Al loro fianco, immancabile, lo smartphone sempre connesso. "Passerò il #primogiornodestate a studiare per la terza prova", si lamenta su Twitter Patrizia. Un occhio sui libri, uno sui social, gli studenti cercano compagni di sventura con cui condividere la malasorte. "Maturandi a cui non va di studiare, fatevi sentire, così mi sento meno in colpa", scrive Herondale. "Perché non si possono avere giornate bonus da 48 ore l’una?", aggiunge Francesca. "Caro Hegel perché sei esistito?!? Perché?", si chiede Anna. Poi è la volta di Laura, che sfoga la sua rabbia: "L’utilità della terza prova è quella di far vedere agli studenti fino a che punto possono arrivare prima di esaurirsi". C’è anche chi prova a scappare, almeno con la fantasia: "AAA cercasi controfigura disposta a studiare e a fare la #terzaprova e l’#orale al posto mio!! Per info contattatemi", scrive Sil. O chi sfida la sorte: "Legge di Murphy non farmi brutti scherzi!", dice Ilaria; "#terzaprova non ti temo!", afferma spavaldo Panda Nevrastenico. Per superare il cosiddetto "quizzone" i #quasimaturi dovranno svolgere un elaborato sintetico o rispondere a quesiti a risposta singola o multipla. Nella prova potranno esserci anche problemi scientifici, casi pratici e professionali da risolvere oppure, secondo gli indirizzi di studio, la realizzazione di un progetto. Tutti esercizi già simulati in classe dagli studenti nel corso dell’anno scolastico. In base al regolamento, sia i quesiti sia le materie sulle quali verte, devono restare segreti fino all’inizio del test. Spesso però capita che le commissioni anticipino agli studenti almeno le materie scelte. Un aiuto non da poco per il ripasso generale o, come meglio lo definisce Valeria, lo "Studio matto e disperatissimo". Ma non tutti, quest’anno, hanno avuto questa fortuna: "Ditemi che non sono l’unica a non sapere le materie della #terzaprova", scrive, disperata, Herm. Va ancora peggio a Roberta: "Perché cavolo tutti sanno le materie di terza prova e da noi estraggono lunedì mattina tra 6 possibili?".
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