TERAMO – il sindaco Maurizio Brucchi ha varato una giunta in cui alla fine anche se 9 le poltrone sono state poche. Eccola dunque: Rudy Di Stefano, Piero Romanelli, Francesca Lucantoni ed Eva Guardiani per Futuro In, Mirella Marchese (che sarà anche vicesindaco) per Forza Italia, Mario Cozzi, Valeria Misticoni e Marco Tancredi per il Nuovo Centro Destra, Giorgio Di Giovangiacomo per al Centro con Teramo.
Fuori Popolari per Teramo e Insieme Per Te. Contrariamente a quando asserito dal sindaco di recente, non tutte le liste che lo hanno sostenuto in campagna elettorale hanno avuto visibilità. Dal quadro scompare il rappresentante dei Popolari per Teramo, uno tra Mimmo Sbraccia e Dodo Di Sabatino, quest’ultimo vicesindaco e assessore al bilancio uscente, che si è trovato anche nella condizione di rifiutare all’ultimo momento la carica di presidente del consiglio. Scompare anche quello di Insieme per Te, che per detta dello stesso sindaco era considerata la ‘sua’ lista civica: fuori dunque uno tra Milton di Sabatino e Domenico Narcisi. Per questi due unica possibilità di ‘recupero’ è la poltrona di Presidente del consiglio o la presidenza della Teramo Ambiente.
Una giunta con molte spine. Dagli ‘spifferi’ che provengono dagli ambienti politici cittadini, questa giunta nasce con molte recriminazioni esterne. Ci sono i delusi, che asoettavano un assessorato, ci sonoi consiglieri che con queste nomine vedono sfumare una possibilità di rientro, c’è insomma un malcontento diffuso. I nomi sono presto fatti: ai già citati Dodo Di Sabatino e Mimmo Sbraccia, si aggiunono quelli di Narcisi, Roberto Canzio, Franco Fracassa.
La new entry Marco Tancredi. Forse a chi ha partcipato al tavolo delle trattative era cosa nota, ma per i più è novità assoluta che ha provocato alla base il terremoto negli accordi. Stiamo parlando della nomina di Marco Tancredi che fu presidente della commissione cultura nella giunta uscente e che dovrebbe prendere la nuova delega alla cultura. E’ stata la carta gettata da Ncd sl tavolo delle trattative, avanzando la richiesta di un ulteriore assessorato rispetto alle due iniziali. Questo ha fatto diventare all’improvviso carente il numero di risposte possibili e sballare i conti del sindaco che aveva individuato in un "9+2 (Team e Presidenza del Consiglio)" la sicura soddisfazione di tutte le esigenze.
Le deleghe venerdì. Il sindaco adesso si allontana dalle polemiche fino a venerdì, quando tornerà da Londra (dove va per imopegni amministrativi) e terrà il primo consiglio comunae ufficviale del secondo mandato da primo cittadino. In quella sede scioglierà il secondo arcano, quello delle deleghe, sulle quali c’è ancora bagarre.