TERAMO – Piero Romanelli, assessore neo riconfermato all’Istruzione, si è posto un obiettivo ambizioso per il suo secondo mandato: quello di destinare l’area del vecchio stadio comunale a un nuovo minipolo scolastico. L’idea nasce dalla continuità con la scuola San Giuseppe ma anche delle opportunità di risparmio che l’assessore intravede per la costruzine del polo dal momento che qui terreni sono comunali. “Al di là delle ambizioni c’è però un impegno preciso che l’assessore ha dichiarato di voler assumere per continuare a garantire livelli di eccellenza per i nidi teramani: quello di assicurarsi che il nuovo governo regionale abbia le stessa attenzione nello stanziamento dei fondi. A rivelare standard elevati nell’offerta teramana in relazione ad altre realtà italiane è un’indagine di “Cittadinanzattiva” secondo cui un figlio all’asilo nido comunale costa mediamente in Italia 309 euro al mese. I più costosi sono al Nord con 380 euro mensili, seguiti dal Centro con 322 euro e dal Sud con 219 euro. A Teramo i prezzi variano in relazione al reddito Isee, ma di sicuro sono molto più bassi della media se si considera che per una fascia oraria che va dalle 7,30 alle 14,30 il prezzo va dai 110 euro (per un reddito familiare sotto i 10.600 euro ) fino a 272 euro per un reddito incluso tra i 20mila e i 35 mila euro. Il prezzo sale a 320 euro, il linea con le Regioni di Centro, solo per redditi superiori ai 35mila euro. Per una fascia oraria estesa dalle 7,30 alle 18,30 il prezzo va dai 154 euro per il reddito minimo, fino ai 400 euro per nuclei con reddito oltre i 35mila euro. Diverse le agevolazioni che il Comune ha introdotto anche in termini di welfare. Il secondo figlio ad esempio paga il 50% della retta, mentre esenzione totale è prevista per il terzo figlio. Il nido è totalmente gratuito per bimbi con problemi di disabilità o seguiti dai servizi sociale. Gli standard superanoo di gran lunga la media italiana anche per le liste d’attesa visto che secondo l’indagine un bambino su tre resta fuori dagli asili nido comunali. A Teramo su 364 domande ricevute per i sei asili nido comunali sono rimasti fuori 55 bambini, circa 2 su 10 e le esenzioni della retta sono state 48. Teramo , per Romanelli, non ha nulla da invidiare ad altre realtà anche in tema di refezione. “Serviamo 22 mense scolastiche per un totale di 1600 pasti al giorno. Si tratta di pasti somministrati dopo controlli qualitativi rigorosissimi e che il Comune fa pagare alle famiglie 3,60 a buono pasto. Al Comune invece ogni pasto costa 4euro e 41 centesimi incluso lo spuntino”. “Finora siamo riusciti a garantire standard elevati grazie anche alla sinergia con la Regione nella persona dell’ex assessore Gatti – ha concluso Romanelli-. I nidi non sono né di destra, né di sinistra, per cui mi auguro che il nuovo assetto politico riservi la stessa attenzione e sensibilità del passato”.
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