TERAMO – Forti momenti di tensione si sono registrati oggi nel corso della conferenza stampa convocata dai consiglieri del Movimento 5 stelle Fabio Berardini e Paola Cardelli per discutere dei debiti fuori bilancio dell’amministrazione comunale e accolti invece dalla frangia dei contestatori interni al Movimento che ieri hanno sfiduciato la portavoce Paola Cardelli. Una polemica dai toni accesie che si gioca sul terreno del riconoscimento del Movimento 5 stelle "ufficiale". Da un lato il capogruppo Fabio Berardini che difende la "collega" Paola Cardelli ritenendo che un gruppo di "appena 20 attivisti" non rappresentano l’intera assemblea nè può rimuovere la Cardelli in quanto portavoce del Movimento e dei cittadini che l’hanno votata. Di diverso avviso i detrattori guidati da Claudio Della Figliola che invece ritengono che la Cardelli in più di ogni occasione abbia infranto la regola della condivisione con la base nelle scelte fatte "troppo autonomamente". All’origine della frattura c’è stata la dichiarazione di voto che Paola Cardelli, alla vigilia del ballottaggio, ha fatto a favore della candidata sindaco del centrosinistra Manola Di Pasquale quando la linea del Movimento era quella di astenersi da ogni indicazione di voto per lasciare autonomia agli elettori. Un’estrenazione a cui, secondo gli attivisti che non la riconoscono come portavoce, ne sarebbero seguite altre. Da qui la nascita di un regolamento di conti interno che sembra destinato ad alimentarsi visto che le parti rivendicano a suon di comunicati e conferenze di essere gli unici rappresentanti di un movimento che di fatto appare spaccato.
I debiti fuori bilancio e l’accesso agli atti
Tema della conferenza stampa odierna era tuttavia il riconoscimento di due debiti fuori bilancio maturati dal Comune su cui i due consiglieri grillini hanno evidenziato "negligenze" da parte del Comune. In un caso il Comune ha ricevuto una ingunzione di pagamento per circa 13 mila euro per le quote condominiali di un edificio di via Marsili di cui è proprietario a causa dell’insolvibilità degli inquini affittuari in difficoltà economiche. "Si tratta di una situazione che si ripete nel tempo – spiegano i due consiglieri – ed è grave che queste quote condominiali non siano state mai messe in bilancio. Così come è grave che il Comune non sia in possesso di una ricognizione degli immobili e continui a pagare spese legali, per probemi noti che si ripeteno nel tempo". Contestazione analoga per un contenzioso su lavori eseguiti nel Santuario Madonna delle Grazie che hanno danneggiato la cappella della Madonna. "In questo caso il danno era di 8mila euro, lievitato a 14,800 per le sole spese legali. Una negligenza che si ripercuote sulle case e sui contribuenti termanai". La polemica dei due consiglieri M5S si è poi spostata sulla team che avrebbe negato l’accesso agli atti per i verbali delle sedute dei Cda e assembleari del 2013 e 2014. "Ci risulta – dichiarano berardini e Cardelli – che ci siano anomalie tra il servizio di raccolta ‘presunto’ su cui viene calcolata la tariffa, e il servizio di raccolta effettivamente svolto. Tuttavia l’azienda ci nega l’accesso a documenti indispensabili per svolgere il nostro compito di vigilanza"