TERAMO – Le dimissioni dei componenti del collegio sindacale della Banca di Teramo si inseriscono «in un processo di rinnovamento degli organi della banca»: viene liquidata così dal presidente Cristiano Artoni la vicenda relativa alle dimissioni in blocco del collegio sindacale e sul cui rinnovo saranno chiamati ad esprimersi i soci nell’assemblea convocata per il 26 settembre. Non poteva essere altrimenti: il presidente del consiglio di amministrazione si preoccupa infatti di consolidare lo status economico-finanziario della banca citando il piano di riposizionamento strategico che sta procedendo secondo i passaggi prefissati. Sul tavolo di discussione sono finite anche le diverse valutazioni tra istituto e Bankitalia rispetto ad alcune posizioni creditizie: nonostante il loro rilievo, Artoni sottolinea che la banca ha ottenuto un eccellente risultato economico e ha migliorato tutti i propri indici patrimoniali e di copertura. La vicenda delle dimissioni dei sindaci ha destato preoccupazione tra la clientela ma soprattutto le sottolineature del comitato dei soci scontenti che ha raccolto circa un centinaio tra imprenditori e liberi professionisti, preoccupati dalla nuova strategia bancaria organizzata dal direttore generale De Flavis. Quanto a questo aspetto il presidente Artoni ricorda che i lusinghieri risultati di bilancio sono stati ottenuti «grazie a una attenta attività di contenimento dei costi, tenendo fermi i principi della mutualità e cooperazione e senza far minimamente mancare il sostegno creditizio alle realtà locali». Le partite anomale? «Nei loro confronti la Banca – dice Artoni – ha sempre assunto comportamenti responsabili ed equilibrati, anche nei confronti dei soci dei quali si apprezza pure il valore della partecipazione detenuta. Ma – aggiunge – le iniziative di recupero non hanno alternative al regolare pagamento degli obblighi contrattualmente assunti».