TERAMO – Caos scuolabus e stangata Tasi, la consigliera comunale Pd Manola Di Pasquale va all’attacco sui due temi che in queste ultime ore stanno dando più problemi all’amministrazione Brucchi. Primo punto il regolamento della Iuc (l’imposta unica comunale che racchiude Tasi, Tari e Imu) approvato la scorsa settimana in Consiglio: “Il regolamento mantiene al massimo le tasse già esistenti come l’Imu e la Tari sui rifiuti – spiega la Di Pasquale – e prevede l’aliquota più alta per la Tasi. In tutti i modi si è cercato di far comprendere alla maggioranza che ciò avrebbe portato la pressione fiscale alle stelle”. La consigliera d’opposizione torna in particolare sulla poco invidiabile settima posizione raggiunta dalla città di Teramo nella classifica della Cgia di Mestre sui 76 Comuni con i rincari più pesanti dovuti al passaggio dalla vecchia Imu sulla prima casa del 2012 e la nuova tassa sui servizi indivisibili. “Ancora più grave – aggiunge – è che questi aumenti, per il sistema adottato dalla maggioranza, saranno direttamente proporzionali al numero di figli. In pratica più figli si hanno più la Tasi crescerà, incredibile ma vero”. La Di Pasquale chiede dunque al sindaco Brucchi di “correre ai ripari” e prevedere nel regolamento Iuc una detrazione in base al numero dei figli com proposto dal Partito Democratico e dalla lista civica Teramo Cambia in Consiglio e come già previsto nella vecchia Imu. “A fronte dei sacrifici dei cittadini – attacca ancora l’esponente di centrosinistra – il sindaco non ha ridotto neanche i costi della politica e, su questo punto, manca ogni programmazione politica. Intanto primo cittadino, presidente del consiglio e i nove assessori continuano a percepire un’indennità piena” . Ultimo passaggio sul ‘caos scuolabus’ e il caso dei 390 bambini lasciati a piedi il primo giorno di scuola dalla ditta Fratarcangeli, la società a cui il Comune ha prolungato l’accordo ad agosto per il servizio di trasporto scolastico ma che tuttavia non ha effettualo il servizio proprio alla vigilia del rientro. “Brucchi non taglia le spese della politica – chiude la Di Pasquale – e poi chiede ai lavoratori del servizio di scuolabus di rinunciare ad ore di lavoro e alle famiglie di sopportare un aumento del costo del servizio. E’ ignobile scaricare su lavoratori e famiglie teramane un’evidente incapacità amministrativa e un’arroganza politica senza pari nella storia della città”.
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