TERAMO – Nell’impossibilità di arrivare compatti all’individuazione di un candidato per il centrodestra da opporre a Renzo Di Sabatino per la presidenza della Provincia, il coordinamento di Forza Italia ha deciso di rimettere la decisione ai sindaci di centro destra. Il candidato uscirà fuori dalle "primarie" dei sindaci di centrodestra. La decisione è scaturita al termine del coordinamento politico di Forza Italia a cui ha preso parte oltre al sindaco Maurizio Brucchi e gli esponenti dei gruppi della coalizione anche il coordinatore regionale del partito Nazario Pagano. Dal ‘summit’ , viste anche le contrapposizioni che dividono i candidati, (da un lato il sindaco di Corropoli Umberto De Annuntiis sostenuto da una corazzata di sindaci vibratiani dall’altra Gabriele Adtolfi, il sindaco di Atri dato per vincitore anche in virtù del peso voti ponderali dei suoi 13 consiglieri) è emerso che saranno i 22 sindaci di centro destra a votare chi sarà il candidato tra i due competitor. Oggi nella sede del Comune di Alba Adriatica, i sindaci voteranno il candidato per le elezioni provinciali. Una lotta contro il tempo visto che il 22 settembre dovranno essere presentate le liste e le candidature. Intanto una presa di posizione molto netta e dai contorni polemici c’è stata oggi da parte del presidente uscente Valter Catarra che si chiama fuori dai giochi e propone per la presidenza il sindaco Brucchi o in alternativa il presidente Mauro Martino. "Ho sempre affermato con chiarezza quello che penso del nuovo assetto delle Province e del percorso, a mio avviso sbagliato, demagogico e controproducente che il Governo ha scelto. Con coerenza e ringraziando con affetto chi, come Paolo Tancredi e il Nuovo Centro destra, hanno pensato a me, escludo la possibilità di accettare la candidatura alla carica di Presidente. Preferisco essere ricordato come l’ultimo dei Presidenti eletti piuttosto che come il primo dei nominati". Questo quanto dichiarato dal presidente Valter Catarra in merito ad una sua possibile candidatura alle elezioni di secondo livello: "Ritengo – spiega Catarra – che in questa difficile fase di traghettamento dell’ente ad un nuovo approdo, per quanto confuso esso appaia, vi sia bisogno di una opzione altamente istituzionale. Il che significa superare ogni contrapposizione fra localismi e personalismi individuando una soluzione che sia in grado, sopra le parti, di garantire e rappresentare gli interessi di tutta comunità provinciale senza creare lacerazioni. Considerato che il meccanismo voluto dal legislatore configura il nuovo ente come un’assemblea di amministratori locali la soluzione più logica, almeno in questa prima fase, è che l’incarico sia assunto dal sindaco del capoluogo in quanto, proprio per questo, assimilabile a un "primus inter pares". Se questo dovesse risultare per il primo cittadino di Teramo un carico istituzionale troppo gravoso sommato a tutte le altre numerose responsabilità, sia allora il presidente del Consiglio uscente a ricevere la designazione e a farsene carico. E’ fuor di dubbio il profilo super partes che Mauro Martino ha saputo incarnare alla guida del Consiglio, profilo che gli è riconosciuto da tutti gli schieramenti e che sarebbe molto utile in una fase nella quale occorre necessariamente trovare una sintesi. Invito, perciò, i partiti a considerare serenamente l’opportunità di queste opzioni"