ANCARANO – La Martelli chiude lo stabilimento di Ancarano. Gli ottanta dipendenti vibratiana hanno appreso della comunicazione di apertura della procedura di mobilità. I lavoratori riuniti due giorni fa in assemblea hanno approvato all’unanimità l’avvio di picchetti davanti alla sede dell’azienda tessile. Si parte domani e i picchetti andranno avanti tutti i giovedì fino al ritiro della procedura di mobilità. “Negli ultimi tre anni – si legge in una nota dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil – l’azienda ha chiesto ai lavoratori sacrifici in termini di salario, professionalità e occupazione, con la prospettiva di salvaguardare la presenza industriale della Martelli e di mantenere il più possibile i livelli occupazionali”. “L’ultima bugia – continuano le organizzazioni sindacali – è stata quella pronunciata in Provincia qualche mese fa, quando la proprietà aveva garantito che la Penny Jeans (società messa in piedi da poco dalla famiglia Martelli e che ha sede nello stabilimento di Ancarano), a partire da maggio, avrebbe portato commesse nella nostra realtà ed avrebbe potuto anche riassorbire parte del personale”. Dopo le ultime rassicurazioni ricevute il 15 settembre, la Martelli ha però fatto marcia indietro. “Tutto questo è inaccettabile – chiudono i sindacati – per gli 80 lavoratori e per il nostro territorio che assiste da anni ad uno spaventoso fenomeno di destrutturazione del tessuto industriale”.
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