CELLINO ATTANASIO – I lavoratori delle Industrie Tessili del Vomano tornano a manifestare per le vie di Teramo a pochi giorni dal “no” del giudice delegato Giovanni Cirillo alla richiesta che i commissari giudiziali – l’Itv è in concordato preventivo – sottoscrivano l’istanza per consentire l’accesso alla cassa integrazione straordinaria per tutti i 190 dipendenti (145 dello stabilimento teramano, gli altri di Pinzano al Tagliamento, in provincia di Pordenone). Lo sciopero di 8 ore si terrà venerdì prossimo. Come il 18 settembre scorso, i lavoratori sfileranno in corteo e faranno un presidio davanti la sede della Direzione Territoriale del Lavoro per sollecitare una risposta formale sulla vicenda in seguito ad un quesito formulato dai prefetti di Teramo e Pordenone. La nuova giornata di protesta è stata decisa ieri dall’assemblea dell’Itv, riunita proprio per discutere il decreto del giudice delegato e l’indisponibilità dei commissari giudiziali a sottoscrivere l’avvio per la procedura di mobilità. Il giudice, ricordano in una nota Emanuela Loretone (Filctem Cgil), Giampiero Daniele (Femca Cisl) e Emidio Angelini (Uiltec Uil), “ha rigettato la richiesta dell’azienda a richiedere l’accesso alla Cigs per l’intera forza lavoro e a disporre che i commissari giudiziali sottoscrivano l’istanza, asserendo che la causale è errata (la concessione dell’ammortizzatore sarebbe riservato dalla legge alle aziende in concordato preventivo con cessione dei beni e non a quelle in continuità aziendale come in questo caso ndr.)”. In realtà, aggiungono i rappresentanti sindacali, “il ministero del Lavoro, che è l’unico titolo a concedere la Cigs e a stabilire l’appropriatezza della causale, ha già individuato l’ammortizzatore sociale adeguato nell’accordo siglato a Roma a luglio. Il requisito principale per garantire l’ammortizzatore sociale, inoltre, risiederebbe nella possibilità di preservare i livelli occupazionali, presente nel piano concordatario formulato dalla Itv”. Nel corso dell’assemblea, chiudono i sindacati, “è stato sottolineato che in ogni caso i dipendenti hanno diritto ad avere la certezza del salario. Diritto di cui è sempre responsabile l’azienda, ma se la legge fallimentare attribuisce ai commissari giudiziali e al giudice delegato la funzione di vigilanza sulla procedura adottata e, se si suppone che questa non sia corretta, i commissari avrebbero omesso di sollecitare la corretta gestione dell’esubero venendo meno al proprio ruolo di controllo e garanzia nei confronti dei creditori”. L’assemblea dei lavoratori ha dato dunque mandato alla Rsu aziendale e alle organizzazioni sindacali di presentare reclamo contro il decreto del giudice delegato, di chiedere un incontro al direttore dell’Inps sulla procedura di mobilità e di inoltrare alla Regione la richiesta di convocazione di un tavolo istituzionale sull’intera vicenda.
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