TERAMO – Un ginecologo e due ostetrici dell’ospedale Mazzini di Teramo sono indagati nell’inchiesta condotta dalla procura di Teramo per chiarire le cause della morte di un bimbo nel grembo della mamma al momento del parto, avvenuta alla fine dello scorso mese di marzo. Il pubblico ministero Bruno Auriemma ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti dei tre sanitari con l’ipotesi di reato di interruzione colposa di gravidanza. Il 28 marzo scorso una 26enne albanese che vive con il marito a Teramo, partorì il bimbo già privo di vita, dopo una gravidanza regolare. Il magistrato ha ravvisato nella condotta dei sanitari indagati una colpa evidente nella gestione della fase pre-parto: l’autopsia del medico legale Christian D’Ovidio, avrebbe accertato una gravissima sofferenza fetale, sintomo di un quadro clinico interno alla sacca fetale di compromissione del liquido amniotico ma anche di un quadro generale di salute della puerpera che sarebbero stati sottovalutati nel suo insieme. Tanto che – sostiene il medico legale incaricato dalla Procura – anziché praticare un parto cesareo, lo staff sanitario avrebbe proceduto normalmente con un parto indolore. All’apertura dell’inchiesta, erano stati iscritti nel registro degli indagati quattro persone. Per uno di loro, un anestesista, il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione. Non avrebbe avuto alcun ruolo nelle fasi del parto della 26enne e la sua posizione è stata stralciata.
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