TERAMO – “Il viadotto che attraversa il Tordino in contrada Carapollo all’altezza della Te.Am, così come lo stanno costruendo non è sicuro: basteranno dei piccoli rami per tappare le condutture e ostruire il passaggio dell’acqua”. E’ la presa di posizione dell’associazione Teramo Vivi Città che solleva perplessità sull’attraversamento del fiume realizzato a un’altezza più bassa degli argini dello stesso fiume. «In questo tratto il Tordino – spiega il presidente Marcello Olivieri – è stato incanalato in un corridoio di pietre e terra di oltre un metro più alto del ponte per cui in caso di piena, l’unica via di fuga per l’acqua è proprio quella di scavalcare il ponticello». Contestazioni muove Olivieri anche sui tempi dell’opera che costa oltre 185 mila euro, e che doveva essere realizzata in 56 giorni. «Ad oggi sono passati sette mesi (circa 210 giorni) e i lavori sono bloccati – scrive il presidente dell’associazione. Ma quanto costano dei tubi prefabbricati». Teramo Vivi Città invita la magistratura, a interessarsi di quest’opera al fine di verificare i costi e lo stato di sicurezza della struttura.«Non aspettiamo che ci scappi il morto, quel ponte va rialzato almeno di un metro e alla base ci vogliono dei pilastri ben saldi che possono resistere alla forza del fiume in piena». Teramo Vivi Città chiede un interessamento anche del NIPAF (Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale), al fine di verificare se sono state rispettate le norme in materia eco ambientale.
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